Sistemi di pagamento alternativi alla moneta cartacea sono ormai in circolazione dagli anni cinquanta del secolo scorso, ma con l’avvento della digitalizzazione si sono moltiplicati esponenzialmente. Lo sviluppo tecnologico degli ultimi decenni ha profondamente modificato buona parte delle nostre abitudini quotidiane, tra cui il modo in cui gestiamo le nostre finanze ed effettuiamo pagamenti. Con il passare del tempo gli strumenti che servono a tale scopo sono diventati sempre più complessi, offrendo agli utenti alternative tecnologiche alla moneta cartacea, idonee per favorire la velocità, l’efficienza e la tracciabilità delle operazioni.
L’ampiezza e la complessità dell’attuale ecosistema dei pagamenti digitali rende estremamente difficile delineare una tassonomia precisa di tali nuovi sistemi, principalmente per tre ordini di ragioni, interconnesse tra loro. In primo luogo, la tecnologia consente una disaccoppiamento tra il conto corrente (o il circuito di pagamento della carta) e il sistema di pagamento effettivo utilizzato per effettuare l’acquisto. In secondo luogo, l’evoluzione dei chip e della manifattura hi-tech determina la nascita di sempre nuovi device che permettono di effettuare pagamenti secondo modalità differenti. In terzo luogo, la combinazione tra le tecnologie di connettività, applicazioni software e nuovi device comporta la possibilità di una intermediazione multipla e la comparsa di nuovi intermediari che si interpongono tra il pagatore e l’ente ricevente fornendo a loro volta servizi, usabilità e/o garanzie aggiuntive. Come riportato sinteticamente nella figura sottostante, allo stato attuale è possibile effettuare pagamenti sia direttamente al venditore tramite i circuiti classici – in modalità contactless in presenza o da remoto – sia passare per le app di pagamento o wallet, che possono essere usate in presenza (tramite device mobili) o anch’esse da remoto (smartphone, tablet o pc). I conti online funzionano sia mediante i circuiti classici, quindi in presenza (contactless) o da remoto (inserimento dati su smartphone o pc), sia tramite app “native”, ovvero conti gestiti interamente online via app per smartphone, che possono o meno fornire carte contactless e/o passare attraverso ulteriori intermediari online (come Satispay o PayPal).
L’ecosistema dei pagamenti digitali
Elaborazione: I-Com
I PAGAMENTI DIGITALI: L’ITALIA NEL CONTESTO EUROPEO
Per comprendere come gli individui si siano adattati alla diffusione dei nuovi sistemi di pagamento digitale e come la moneta elettronica abbia cambiato le loro abitudini e le loro preferenze, la Banca Centrale Europea ha effettuato uno studio, dal titolo “Study on the payment attitudes of consumers in the euro area (SPACE)”, coinvolgendo quasi quarantamila cittadini dell’Area Euro (di cui 4.483 italiani). Il primo dato interessante che emerge dall’analisi è relativo alla quota di pagamenti negli esercizi fisici per tipologia di strumento utilizzato. Osservando i dati possiamo notare come sia in Italia che nell’Area Euro il contante sia ancora la modalità di pagamento usata con più frequenza. Il 69% delle transazioni degli italiani e il 59% di quelli europei vengono infatti svolte adoperando ancora moneta cartacea. Passando all’analisi del valore del transato vediamo però che lo scenario cambia e i metodi di pagamento alternativi al contante, le carte su tutti, prendono il sopravvento sia nel nostro Paese che nell’resto dell’Area Euro.
Quota di pagamenti ai POS in numero e in valore per tipologia di strumento utilizzato (2022, %)
Fonte: BCE
Estremamente indicativo circa il cambiamento delle preferenze dei consumatori europei è il dato relativo all’apprezzamento degli stessi circa i vari metodi di pagamento a disposizione. Le carte di debito/credito sono di gran lunga lo strumento preferito sia Italia che nel resto dell’Area Euro. Va evidenziato, inoltre, come la considerazione degli italiani verso questi strumenti sia addirittura superiore rispetto alla media europea (58,1% vs 54,6%). Lo stesso però non si può dire per le modalità che utilizzano device mobili, in cui il nostro Paese fa segnalare un, seppur lieve, ritardo rispetto all’area Euro. In generale, la moneta cartacea si posiziona solo al terzo posto tra gli strumenti più apprezzati.
Strumento di pagamento preferito (2022, %)
Fonte: BCE
Significativo è anche il cambiamento della preferenza nei confronti del contante tra il 2019 e il 2022. Se quattro anni fa la moneta cartacea veniva indicata come metodo di pagamento più apprezzato dal 28% degli italiani e dal 27% dei cittadini dell’Area Euro, nel 2022 lo scenario è cambiato in maniera drastica con un calo del 5% a livello europeo (dal 27% al 22%) a addirittura doppio nel nostro Paese (dal 28% al 18%).
Evoluzione della preferenza verso la moneta cartacea tra il 2019 e il 2022 (%)
Fonte: BCE
L’EURO DIGITALE
L’evidente cambio di preferenze dei cittadini italiani ed europei verso la moneta elettronica apre la strada a nuovi scenari nel mondo dei pagamenti, su tutti il possibile lancio dell’Euro Digitale. La differenza sostanziale tra questo nuovo sistema e quello attuale è che nell’effettuare operazioni di pagamento alternative al contante gli utenti non dovranno affidarsi necessariamente ad un intermediario ma potranno impiegare il nuovo meccanismo messo in piedi dalla BCE. L’Euro Digitale non andrà a sostituire però il lavoro degli intermediari e degli istituti di credito ma rappresenterà un’alternativa virtuale al contante per effettuare pagamenti elettronici in tutta l’Area Euro. Molto interessante è il fatto che, a dispetto dei sistemi attualmente in uso, la nuova moneta sarà utilizzabile anche offline e dovrebbe essere completamente gratuita (almeno per le funzionalità di base).
La prima apertura della BCE verso l’Euro Digitale è datata ottobre 2021 quando l’Istituto ha deciso di avviare un istruttoria per esplorare possibili modelli di progettazione e distribuzione della nuova moneta. Il 18 ottobre 2023 è arrivato il secondo passo concreto in questa direzione con l’annuncio dell’avvio della fase due (con inizio fissato il 1° novembre 2023) che durerà due anni e prevederà la definizione del quadro normativo in cui si inserirà l’Euro Digitale e la selezione dei possibili fornitori della piattaforma tecnologica e delle infrastrutture necessarie a dar vita al progetto. Nella prossima fase saranno inoltre condotti dei test per comprendere se questo nuovo sistema risponde alle esigenze dell’Eurosistema e dei cittadini dell’area.
Come dichiarato dal Membro del Comitato esecutivo della BCE e Presidente della task force ad alto livello per un euro digitale, Fabio Panetta, “alla luce della crescente preferenza dei cittadini per i pagamenti digitali, dovremmo tenerci pronti a emettere un Euro Digitale insieme al contante. Un Euro Digitale accrescerebbe l’efficienza dei pagamenti europei e contribuirebbe all’autonomia strategica dell’Europa”.
È inevitabile pensare che questa mossa sia la risposta europea al lancio, a fine 2021, dello Yuan Digitale da parte della Cina. La moneta elettronica cinese, a due anni di distanza, è ancora in fase di test ma si sta diffondendo velocemente. Infatti, come affermato dal Governatore della People’s Bank of China Yi Gang nel corso di un suo intervento presso la Monetary Autority of Singapore, a giugno 2023 le transazioni con questo sistema avevano raggiunto gli 1,8 trilioni di yuan (equivalenti a circa 249,33 miliardi di dollari), con una crescita esponenziale rispetto ai 100 miliardi di yuan dell’agosto 2022.
Il lancio dell’Euro Digitale potrebbe quindi non essere solo la chiave per modernizzare il sistema dei pagamenti nel vecchio continente ma anche l’ennesimo tassello nella competizione tra le principali economie mondiali. Arrivare in ritardo rispetto alla Cina potrebbe rappresentare infatti un rischio per la competitività dei sistemi monetari occidentali, eleggendo lo Yuan Digitale a modello di riferimento per i nuovi sistemi di pagamento elettronici a livello globale.