Il settore delle startup e delle PMI innovative rappresenta una componente essenziale del panorama economico italiano, in particolare quelle che operano nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Il report “Trend Demografici delle Startup e PMI Innovative ICT” del 2023, sviluppato congiuntamente da Anitec-Assinform e InfoCamere, fornisce un’analisi approfondita delle dinamiche che caratterizzano questo segmento cruciale.
LE CARATTERISTICHE DELLE PMI INNVOVATIVE E L’EVOLUZIONE TEMPORALE
Le piccole medie imprese (PMI) innovative si differenziano dalle startup innovative principalmente per il fatto che non presentano vincoli anagrafici. In altri termini, possono essere costituite da più di cinque anni. Inoltre, per essere definite innovative, devono soddisfare almeno due delle seguenti caratteristiche:
- Aver sostenuto spese nel campo della Ricerca e Sviluppo e dell’innovazione pari ad almeno al 3% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione
- Avere personale altamente qualificato (1/3 dei dipendenti e collaboratori deve avere una Laurea magistrale, o 1/5 deve appartenere alle categorie dei dottorandi o ricercatori
- Possedere, essere depositario o licenziatario di un brevetto, oppure essere titolare di un software registrato
Su un totale di 2.806 PMI innovative rilevate al 20 maggio di questo anno, quasi l’83% delle imprese ha investito in modo significativo nella ricerca e sviluppo, mentre il dato è inferiore per i requisiti sul livello di istruzione dei dipendenti e sul possesso di un brevetto (rispettivamente 61% e 68%). Si ricorda che i requisiti non sono mutuamente esclusivi, quindi la loro somma non è pari al 100%.
Frazione percentuale dei requisiti soddisfatti dalle PMI innovative
Fonte: Infocamere (dati estratti il 23/05/24)
Per quanto riguarda la loro evoluzione temporale, l’andamento delle iscrizioni alla sezione delle PMI innovative è stato continuamente crescente, ad eccezione degli ultimi anni in cui vi è stata una leggera contrazione, in contrasto con le variazioni annuali positive normalmente riscontrate. Tuttavia, ipotizzando una durata di vita rilevante della impresa, se si guarda la distribuzione cumulata delle iscrizioni, si può notare un evidente andamento esponenziale, all’insegna di una diffusione forte e resistente.
Iscrizione delle PMI innovative e distribuzione cumulata (asse destro) tra il 2015 e il 2023
Fonte: Elaborazioni I-Com su dati Infocamere (dati estratti il 23/05/24)
Le PMI si concentrano prevalentemente in poche attività economiche. Infatti, oltre il 32% si dedica alla produzione di software, mentre poco più del 13% si occupa di ricerca scientifica e sviluppo. Mettendo insieme queste due dati, si ha un deciso 45%. Le PMI innovative ICT, quindi, sembrano essere le più diffuse. Questo segmento, dunque, rappresenta una porzione sostanziale del tessuto imprenditoriale italiano, dimostrando l’importanza della tecnologia nell’economia moderna. Solo una trascurabile parte si dedica in modo innovativo al settore energetico (lo 0,2% si dedica alla fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata).
Distribuzione percentuale delle PMI innovative per attività economica
Comunque, come è stato accennato in precedenza, la crescita di nuove registrazioni ha subito un rallentamento. Tra il 2021 e il 2022 si è sperimentato un decremento nelle nuove iscrizioni pari al -0,8%. Questo dato riflette le difficoltà economiche e le incertezze che caratterizzano il contesto attuale, ma anche una possibile saturazione del mercato, dove l’innovazione diventa sempre più necessaria per distinguersi.
LA COLLOCAZIONE GEOGRAFICA DELLE PMI INNOVATIVE
La distribuzione geografica delle startup e PMI innovative ICT mostra una predominanza del Nord-Ovest dell’Italia, che accoglie il 37,5% delle nuove aziende del settore. Seguono il Sud e le Isole con il 24,49%. Il Centro e il Nord-Est, invece, registrano percentuali rispettivamente del 2% e 17%. Questa distribuzione evidenzia una concentrazione delle risorse e delle opportunità nelle aree più industrializzate del paese, ma anche una progressiva diffusione delle iniziative innovative verso le regioni tradizionalmente meno sviluppate. Questa tendenza potrebbe favorire una maggiore equità territoriale e a un rafforzamento del tessuto economico nazionale.
LE SFIDE IMPEGNATIVE E GLI OSTACOLI ALLA CRESCITA
Il report identifica diversi fattori che ostacolano la crescita demografica delle startup e PMI innovative. Tra questi, i principali sono i maggiori costi burocratici, la crisi finanziaria, l’incertezza economica e una carenza di competenze digitali avanzate. Infatti, l’aumento dei costi burocratici e delle tasse può scoraggiare la creazione di nuove imprese, mentre la crisi finanziaria limita l’accesso al credito e agli investimenti necessari per lo sviluppo. L’incertezza economica generale, invece, crea un ambiente imprenditoriale meno favorevole, dove il rischio percepito è elevato.
La carenza di competenze digitali avanzate, inoltre, può rappresentare un ostacolo significativo, limitando la capacità delle imprese di innovare e competere a livello globale. Le PMI innovative ICT che investono in tecnologie emergenti come Internet of Things (IoT), intelligenza artificiale (AI) e Industria 4.0, mostrano un potenziale significativo per la crescita futura. Queste tecnologie rappresentano il futuro dell’innovazione e offrono nuove opportunità per lo sviluppo di soluzioni avanzate in vari settori, dalla manifattura alla sanità, dall’agricoltura ai servizi.
CONCLUSIONE
Nonostante i dati positivi visti in precedenza, bisogna essere sempre cauti viste le difficoltà strutturali interne e le sfide economiche che potrebbero presentarsi. Per migliorare le prospettive di crescita è essenziale aumentare il numero di giovani imprenditori e imprenditrici nel settore. L’attrazione di talenti giovani e innovativi può infatti portare nuove idee e approcci, stimolando ulteriormente lo sviluppo del settore.
Anche le politiche pubbliche giocano un ruolo cruciale nel sostenere la crescita delle PMI innovative delle start up. Incentivi fiscali, programmi di finanziamento e supporto all’internazionalizzazione sono strumenti essenziali per creare un ambiente favorevole allo sviluppo imprenditoriale.
Infine, un altro fattore cruciale per il successo delle PMI è la presenza di una robusta rete di supporto. Incubatori, acceleratori, network di business angel e venture capitalist forniscono non solo risorse finanziarie, ma anche mentorship, consulenza e accesso a reti di contatti preziosi. Questi attori possono giocare un ruolo determinante nel trasformare una buona idea in un’impresa di successo.
Le startup e le PMI innovative ICT in Italia mostrano dinamiche positive e un potenziale significativo per contribuire alla crescita economica e allo sviluppo tecnologico del paese. Il futuro del settore dipenderà dalla capacità di innovare, di adattarsi ai cambiamenti e di sfruttare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dai mercati globali.