A seguito degli aumenti dei prezzi dovuti in parte alla ripresa economica post-pandemia del 2020 e in parte allo shock energetico conseguente all’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia, che ha causato problemi di approvvigionamento e tensioni geopolitiche impattando sui prezzi delle materie prime e sulle bollette di famiglie e imprese, l’Unione Europea ha deciso nel 2022 di avviare un percorso di riforme per rendere il mercato elettrico più resiliente e meno vulnerabile a variazioni repentine dei prezzi.

L’obiettivo del legislatore europeo è duplice in quanto da un lato mira ad aumentare la produzione di energia rinnovabile, così da ridimensionare l’emissione di gas climalteranti e diminuire l’impatto del cambiamento climatico, mentre dall’altro si pone il raggiungimento di un grado di resilienza del sistema energetico europeo più elevato, che possa fronteggiare meglio le tensioni internazionali e che consenta una minore fluttuazione di prezzo, deleteria, quando accentuata come negli ultimi anni, sia per famiglie ed imprese.

IL MERCATO ELETTRICO ITALIANO

È importante, tuttavia, comprendere il funzionamento del mercato elettrico italiano, come si forma il prezzo dell’energia elettrica e le relazioni tra i vari “sotto-mercati” che lo compongono.

Il mercato elettrico italiano è suddiviso in:

  • Mercato del Giorno Prima (MGP): in cui si contratta l’energia stabilendo i prezzi basati sul rapporto tra domanda e offerta. I prezzi e le quantità di energia per il giorno successivo vengono definiti in questo mercato.
  • Mercato Infragiornaliero (MI): composto da diverse sessioni che possono modificare le decisioni prese nel Mercato del Giorno Prima.
  • Mercato per il Servizio di Dispacciamento (MSD): utilizzato per gestire le congestioni e mantenere le riserve di elettricità.

Nei mercati MGP e MI, noti anche come Mercati dell’Energia, produttori, grossisti, clienti finali, Acquirente Unico (AU) e Gestore dei servizi energetici (GSE) comprano e vendono all’ingrosso l’energia elettrica per il giorno successivo.

Questi mercati, gestiti dal Gestore dei Mercati Energetici (GME), stabiliscono i prezzi di equilibrio ai quali l’energia negoziata viene valorizzata.

Nel Mercato per il Servizio di Dispacciamento (MSD), Terna acquisisce le risorse necessarie per gestire e controllare il sistema, risolvendo le congestioni intrazonali, creando riserve di energia e bilanciando in tempo reale.

IL POSSIBILE SUPERAMENTO DEL PREZZO UNICO NAZIONALE

Nel contesto della transizione energetica, in cui gli obiettivi per il 2030 enfatizzano la crescita delle energie rinnovabili, l’emergere di nuovi attori nel mercato e una maggiore integrazione tra i paesi europei, è fondamentale pianificare l’evoluzione del design del mercato elettrico. L’Italia, unico Paese europeo in cui gli acquirenti, ad eccezione delle pompe di calore, pagano un prezzo unico nazionale (PUN), potrebbe superare il PUN a partire dal 2025, come previsto dall’art. 13 del D. lgs. 210/2021.

RSE ha delineato due scenari possibili:

  1. Mantenimento dello status quo, con il PUN che resta in vigore a discapito della creazione di un mercato elettrico zonale.
  2. Superamento del PUN, con la creazione di mercati zonali e quindi prezzi distinti per ciascuna zona.

Per rendere questo confronto realistico e in linea con i cambiamenti nel settore, è stato considerato il passaggio a una produzione energetica basata su fonti rinnovabili.

L’analisi di RSE evidenzia come il PUN favorisca alcune aree geografiche a discapito di altre. Il suo superamento o ridefinizione potrebbe quindi alterare gli equilibri del mercato.

Dallo studio emerge che la Sicilia, che in passato ha registrato prezzi zonali più elevati rispetto ad altre zone e quindi ha beneficiato del PUN, trarrebbe maggiori vantaggi da prezzi zonali in futuro grazie alla penetrazione delle energie rinnovabili e allo sviluppo della rete di trasmissione. Al contrario, i consumatori della zona Nord, che storicamente hanno sostenuto costi maggiori con il PUN rispetto ai prezzi zonali, beneficerebbero della presenza del PUN in futuro, poiché questa zona dovrebbe registrare prezzi più alti rispetto alle altre zone.

LA PROPOSTA DI RIFORMA

Il 14 marzo 2023 la Commissione Europea ha proposto una modifica alla regolamentazione del mercato elettrico europeo.

Questo cambiamento interessa il sistema normativo che include l’Electricity Regulation, l’Electricity Directive, la Renewable Energy Directive e l’ACER Regulation.

Inoltre, è stata presentata una nuova proposta legislativa mirata a migliorare la resilienza del mercato elettrico europeo. L’iniziativa, volta a migliorare la trasparenza, la sorveglianza e l’integrità del mercato, fa riferimento alla REMIT (Regulation on Wholesale Energy Market Integrity and Transparency), con l’obiettivo di accrescere la fiducia nell’integrità dei mercati dell’elettricità e garantire che i prezzi riflettano una competizione leale, impedendo abusi di mercato.

Queste misure economiche fanno parte di una strategia più ampia per aumentare la quota di rinnovabili nel mix energetico europeo e per attuare l’European Green Deal. Ciò implica la necessità di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili nella produzione di energia e di rendere i prezzi meno vulnerabili alle fluttuazioni dei combustibili fossili, proteggendo così famiglie e imprese.

Concretamente, queste direttive si traducono in misure già parzialmente definite, tra cui:

  • Maggiore trasparenza per i consumatori;
  • Riduzione del rischio di fallimento del fornitore, designando un fornitore di ultima istanza;
  • Incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili;
  • Implementazione dei PPA (Power Purchase Agreements), ovvero contratti di acquisto di energia a lungo termine tra un produttore e un cliente (utility, governo o azienda), che possono durare dai 5 a oltre 20 anni e offrono un prezzo fisso negoziato;
  • Implementazione dei CfD (Contracts for Difference), contratti a lungo termine tra produttori di energia rinnovabile e enti governativi, basati sulla differenza tra il prezzo di mercato e un “prezzo di esercizio” stabilito tramite aste competitive;
  • Introduzione di leggi per facilitare l’integrazione delle energie rinnovabili nel sistema energetico.

In sintesi, l’obiettivo è realizzare una transizione energetica che renda il mercato elettrico più resiliente, meno impattante a livello ambientale e più sicuro per i consumatori.

In pratica si è deciso di non modificare radicalmente il processo di determinazione dei prezzi dell’elettricità, mantenendo le attuali metodologie di prezzo marginale. Si punta invece a ridurre la volatilità investendo maggiormente nelle energie rinnovabili e utilizzando strumenti come PPA e CfD per mitigare gli effetti a breve termine di eventuali shock energetici, sfruttando i vantaggi di prezzo a lungo termine del mercato.

CONCLUSIONI

Il legislatore europeo ha mostrato, e mostra tuttora, un notevole interesse nel riformare il mercato elettrico europeo, anche se il superamento del PUN sembra essere accantonato.

Il sempre maggiore peso che le energie rinnovabili avranno, sia in ottica di decarbonizzazione che di maggiore resilienza del sistema in termini di minore dipendenza estera di materiale critico, quale la fornitura di beni energetici, rende comunque necessaria una qualche misura che tenga conto del mutato mix energetico e delle modifiche che subirà nei prossimi anni alla luce del cambio di paradigma che al quale si sta assistendo in termini energetici.

Per tale motivo, anche se il superamento del PUN dovrà aspettare, si è deciso di implementare contratti di lunga durata come i PPA e CfD e incrementare il grado di trasparenza nei confronti dei consumatori.

Il messaggio che si dà è chiaro e sottintende una maggiore integrazione delle energie pulite nel tessuto economico e sociale europeo.