Energia, approvati i meccanismi di capacità per 6 Paesi Ue

mec capDopo un lungo periodo di trattative lo scorso 7 febbraio, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia e Polonia hanno ricevuto il via libera per i meccanismi di capacità elettrica proposti. La Commissione europea ritiene che le tali misure contribuiranno a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, salvaguardando la concorrenza nel mercato unico.

Nonostante i meccanismi di regolazione della capacità svolgano un compito importante ai fini della sicurezza dell’approvvigionamento di energia elettrica, se non ben concepiti, possono causare un aumento dei prezzi dell’energia elettrica per i consumatori, conferire vantaggi indebiti a determinati operatori ed ostacolare i flussi di elettricità attraverso le frontiere. In stretta collaborazione con le autorità nazionali competenti, la Commissione ha esaminato i sei meccanismi al fine di garantire il rispetto dei rigorosi criteri dettati dalle norme comunitarie sugli aiuti di Stato, tenendo conto, inoltre, delle informazioni raccolte con la propria indagine settoriale del 2016 sui meccanismi di capacità. Simili meccanismi infatti non possono (e non devono) sostituirsi alle riforme del mercato dell’energia elettrica a livello nazionale ed europeo.

I sei meccanismi di regolazione della capacità approvati interessano oltre la metà della popolazione dell’UE e sono adeguati alle specifiche necessità di ciascuno Stato membro, passando dalle riserve strategiche ai meccanismi relativi all’intero mercato, alle misure che promuovono in modo specifico la gestione della domanda.

In Belgio e Germania, la Commissione ha autorizzato le riserve strategiche, le quali permettono di tenere fuori dal mercato dell’energia elettrica una determinata capacità per utilizzarla solo in situazioni di emergenza. Le riserve possono essere necessarie per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento quando i mercati dell’energia elettrica sono in fase di transizione e di riforma. A tal proposito, la riserva belga è necessaria per attenuare i rischi derivanti dall’elevata dipendenza da un parco nucleare obsoleto, quella tedesca, invece, per garantire la sicurezza durante la riorganizzazione del mercato dell’energia elettrica in corso, oltre che per gestire l’uscita dal nucleare. Le riserve strategiche sono acquisite tramite periodiche gare d’appalto competitive, aperte a tutti i tipi di fornitori di capacità, compresa la gestione della domanda, in modo da garantire una concorrenza effettiva e limitare i costi. Entrambe le riserve sono temporanee e saranno eliminate quando sarà risolto il relativo problema di mercato.

In Italia e in Polonia, la Commissione ha autorizzato meccanismi di capacità relativi all’intero mercato. Nell’ambito di questo tipo di meccanismo, i fornitori di capacità possono ottenere un pagamento per la disponibilità a produrre energia elettrica o – nel caso di operatori della gestione della domanda – per la disponibilità a ridurre il consumo. L’Italia ha dimostrato che un quantitativo importante di capacità rischia di uscire dal mercato e che è poco probabile che si realizzino nuovi investimenti in quanto gli investitori non riescono a ottenere guadagni sufficienti dalle vendite di energia elettrica. Analogamente, la Polonia ha dimostrato che, a causa dei prezzi determinati dai fallimenti sul suo mercato dell’energia elettrica, i produttori di energia non sono incentivati a mantenere le capacità esistenti sul mercato o a investire in nuove capacità.

Le misure in questione permetteranno di contenere i costi per i consumatori, grazie ad aste competitive organizzate periodicamente per l’assegnazione dei contratti di capacità aperti a tutti i tipi di fornitori, ivi compresi la domanda, le capacità esistenti e nuove, nazionali ed estere. Italia e Polonia si sono impegnate ad attuare riforme del funzionamento dei mercati dell’energia elettrica.

La decisione fa seguito all’approvazione, da parte della Commissione, dei meccanismi di capacità relativi all’intero mercato in Gran Bretagna, Francia e sul mercato irlandese in base agli stessi criteri.

In Francia e in Grecia, la Commissione ha autorizzato i meccanismi di regolazione della capacità che promuovono il demand management. I regimi di gestione della domanda pagano i consumatori affinché riducano il loro consumo nelle ore in cui vi è maggiore richiesta di energia elettrica. Il vantaggio di tali regimi è che gli operatori della gestione della domanda possono reagire molto più rapidamente rispetto ai produttori. Inoltre, di norma ridurre i consumi è più sostenibile dal punto di vista ambientale che aumentare la produzione di energia elettrica, rendendo superflua la costruzione di nuove centrali.

La Francia ha dimostrato che il regime in questione è necessario per ravvivare ulteriormente il settore della gestione della domanda nel Paese, soggetto a probabili picchi durante la stagione fredda. Nel caso della Grecia, il regime esistente ha svolto un importante ruolo nella gestione della crisi dell’elettricità che si è verificata durante le ondate di freddo del dicembre 2016 e gennaio 2017 e la misura potrebbe essere ripristinata in un prossimo futuro. Le misure saranno temporanee e il sostegno sarà concesso tramite periodiche gare d’appalto competitive al fine di contenere i costi. Anche in questo caso, la decisione fa seguito all’approvazione da parte della Commissione di uno specifico regime di sostegno alla gestione della domanda in Germania nel 2016 sulla base degli stessi criteri.

Nel nostro Paese sono già in corso discussioni in merito alla definizione del percorso attuativo del meccanismo della capacità tra Mise, Arera e Terna. Resta da capire quando sarà possibile partire con le prime aste, anche in considerazione del prossimo cambio di Governo e dei vertici dell’Autorità.