Con solo ventidue startup, l’Italia si colloca diciannovesima nella classifica internazionale dei top venti Paesi al mondo per numero di piccole imprese innovative.
A rivelarlo è lo studio “Artificial Intelligence – A strategy for European startups” realizzato da Roland Berger, in collaborazione con Asgard, al fine di fornire una panoramica completa dell’ecosistema globale delle startup AI provenienti da tutto il mondo. In particolare, per definire la distribuzione geografica sono state prese in considerazione le informazioni di 3.465 realtà appartenenti a 26 settori differenti.
In vetta alla classifica, con ben 1.393 aziende, si posizionano gli Stati Uniti, seguiti dalla Cina con 383..
Gli Stati Uniti, ormai da tempo, dominano la scena con un numero sempre crescente di startup specializzate sull’intelligenza artificiale. Negli ultimi anni, però, la supremazia americana sta un po’ vacillando e sotto le luci della ribalta troviamo la Cina che sembra essere destinata a diventare il leader mondiale nel prossimo futuro.
Le aziende cinesi stanno, infatti, superando le loro controparti americane nelle pubblicazioni di brevetti IA, specialmente per quanto riguarda il deep learning. La Cina però non ha ancora lo stesso tipo di ecosistema vibrante di intelligenza artificiale degli Stati Uniti, che si contraddistinguono per un elevato numero di startup nel settore dell’IA, estremamente innovative e diversificate.
Tra i Paesi europei, nella parte alta della classifica troviamo il Regno Unito che con 245 imprese ricopre la quarta posizione. Anche Francia e Germania sono ben posizionate al settimo e all’ottavo posto rispettivamente con 109 e 106 imprese innovative.
Diversamente dagli Stati Uniti, Cina e Israele, l’Europa, pur avendo delle grandi potenzialità, non è ancora riuscita a esprimere una visione organica delle tecnologie IA.
Sarebbe, dunque, necessario che l’Europa raggruppasse i punti di forza dei vari Paesi e stabilisse solidi rapporti di collaborazione tra il mondo della ricerca e delle aziende e le startup, per trasformare le idee in opportunità economiche concrete e raggiungere la massa critica necessaria per competere col resto del mondo.
L’Italia, dal canto suo, necessita di lavorare sul sistema educativo (scuole e università) ormai non più al passo con i tempi. È fondamentale investire nelle competenze digitali e in una formazione adeguata che sia in grado di fornire ai giovani gli strumenti necessari per affrontare al meglio i lavori del futuro.
Infine, per migliorare il trend a livello europeo gli esperti di Roland Berger indicano tre strategie volte a creare le condizioni favorevoli per lo sviluppo di un ecosistema per le tecnologie di intelligenza artificiale:
1. creare uno status europeo per le startup (lo status YES, Young European Startup) per poter beneficiare di programmi fiscali e sociali;
2. potenziare gli investimenti delle grandi aziende;
3. creare un visto specifico per ricercatori e imprenditori al fine di favorire la circolazione dei team di lavoro e il trasferimento tecnologico.