Il settore energetico, dopo il finanziario, è quello in cui la Distributed Ledger Technology (Dlt) dovrebbe avere l’impatto più importante. L’eliminazione degli intermediari e l’utilizzo della blockchain per certificare gli acquisti e le vendite di energia renderà il sistema più semplice, veloce ed economico. Uno dei progetti più interessanti (già in fase avanzata) si chiama Enerchain e a metterlo a punto è stata Ponton, una società con sede ad Amburgo, in Germania, specializzata nella produzione di software e soluzioni It per l’industria dell’energia.
Attualmente hanno preso parte al progetto 39 protagonisti del mercato energetico europeo (tra cui Enel, E-on e Engie) e una serie di produttori regionali. Il percorso di Enerchain è iniziato nel 2016 e ha portato alla presentazione di un primo prototipo all’Emart di Amsterdam, successivamente migliorato grazie anche all’intervento e ai suggerimenti delle aziende del settore. Con l’adesione a Enerchain i partecipanti al progetto condividono i costi necessari a sviluppare l’infrastruttura, che consentirà loro di inviare, ricevere ed effettuare ordini attraverso un registro decentralizzato e scambi in peer to peer, senza l’intervento di un operatore centrale. Il sistema è già perfettamente funzionante e ha permesso a Endesa (società del gruppo Enel) di effettuare la prima transazione energetica della penisola iberica basata su blockchain. In particolare, Endesa ha concluso un accordo commerciale con la Gas Natural Fenosa per un totale di 5,95 GWh di gas naturale. Con la diffusione delle smart grid, e più in generale con lo sviluppo delle smart cities, la blockchain amplierà notevolmente la propria area di influenza.
Un altro esempio di come la Dlt potrebbe rivoluzionare le reti è quello di Power Ledger, una società australiana che ha creato una piattaforma di compravendita di elettricità prodotta da impianti rinnovabili residenziali nel villaggio di Busselton. Il sistema tiene traccia della generazione e del consumo di tutti gli utenti della rete e gestisce gli scambi quasi in tempo reale tramite smart contract che lavorano su termini e condizioni predeterminate. La piattaforma funziona grazie a due criptovalute create ed emesse appositamente per questo scopo, il Power Ledger Token (Powr) e lo Sparkz. Il Powr è il controvalore che viene emesso per la potenza generata e inviata al sistema (per accedere al meccanismo bisogna infatti detenere una quota minima di elettricità) e può essere usato per acquisire Sparkz. Quest’ultima è la valuta con cui si acquista effettivamente l’energia e può essere scambiata in moneta locale. La tecnologia prodotta da Power Ledger è stata inserita dal governo australiano all’interno di un progetto in fase di sviluppo a Fremantle che ha come obbiettivo la creazione di una città ad impatto ambientale minimo integrando tramite blockchain piattaforme di scambio energetico, stazioni di ricarica per auto elettriche e impianti di recupero e trattamento dell’acqua piovana.