Morbillo, i numeri in Europa e in Italia secondo il rapporto Ecdc


Articolo
Cinzia Aru

Sono quasi dimezzati i casi di morbillo in Europa. A rivelarlo è l’ultimo rapporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (European Centre for Disease Prevention and Control, Ecdc) che rileva i dati relativi ai casi di morbillo segnalati nei Paesi europei nel mese di gennaio 2019.

Il morbillo è causato da un virus del genere morbillivirus (famiglia dei Paramixovidae) e si presenta come una malattia molto contagiosa che colpisce soprattutto i bambini tra 1 e 3 anni d’età, i quali vengono isolati durante il periodo di contagio. La sintomatologia si caratterizza per la comparsa di un’eruzione cutanea accompagnata da una serie di sintomi simili a quelli del raffreddore come, ad esempio, tosse secca, congiuntivite e febbre che tende ad aumentare. L’esantema, che si presenta dopo 3-4 giorni, tende a presentarsi prima dietro le orecchie e sul viso, per poi espandersi nel resto del corpo, attraverso piccoli punti rosso vivo. L’eruzione dura dai 4 ai 7 giorni e, a volte, la pelle tende a desquamare. Le complicazioni sono relativamente rare e colpiscono neonati, bambini malnutriti e individui immunocompromessi. Tra le più comuni la diarrea, l’otite media, la laringite, polmoniti o encefaliti e superinfenzioni batteriche. Non sono esclusi anche i casi di morte: questa patologia infatti provoca tra le 3 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite [1].

Il rapporto, che si concentra sul numero di casi registrati in ogni Paese dell’Unione europea da febbraio 2018 a gennaio 2019, rivela un calo del dato medio: i casi, che in partenza erano 1585, sono scesi a 881 e si concentrano in 19 Paesi. Nei restanti 10 non si è stato segnalato alcun caso.

In particolare solamente nel 2019 si sono verificati 124 casi in Francia, 133 in Polonia e 261 in Romania. Tra le prime in classifica anche l’Italia, con 165 casi di morbillo rilevati. Seguono il Regno Unito e la Slovacchia (43 casi), la Repubblica Ceca (29 casi), l’Austria (25 casi), il Belgio (20 casi), la Lituania (12 casi) e la Spagna (11 casi). Negli altri Paesi considerati nel rapporto si segnalano meno di 10 casi o nessuno.

Considerando invece i dati annuali, secondo quanto riportato su Quotidiano Sanità “tra il 1° febbraio 2018 e il 31 gennaio 2019, 30 Stati membri dell’Ue/See hanno riferito 12.266 casi di morbillo, di questi 8.580 (70%) sono stati confermati in laboratorio. Un paese non ha segnalato casi. Il più alto numero di casi sono stati segnalati da Francia (2.800), Italia (2. 632), Grecia (1. 862), Romania (1. 247), Regno Unito (941), Slovacchia (614) e Germania (516). Rappresentano rispettivamente il 23%, il 22%, il 15%, il 10%, l’8%, il 5% e il 4% di tutti i casi”.

Il nostro Paese mostra un andamento particolare: si è passati da un range di 300-400 casi nei primi mesi del 2018 a una media di 60-70 a fine anno. Il dato preoccupante è il raddoppio che è si è verificato a gennaio 2019 con 165 contagi segnalati [2].

Monitorare i dati riguardanti questa patologia consente di verificare lo stato attuale della sua diffusione in Europa e in Italia, fungendo da supporto nella scelta delle giuste misure di prevenzione e cura.

[1] Dati Epicentro, Istituto Superiore di Sanità

[2] Quotidiano Sanità, “Morbillo: in Italia a gennaio 2019 raddoppiati i casi rispetto a dicembre 2018 e triplicati rispetto a novembre. Il rapporto ECDC”, 12 marzo 2019

Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Biotecnologie Mediche presso l'Università di Tor Vergata nel 2012, ha conseguito un master in Management e Marketing Farmaceutico nel 2013.

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