Il Green new deal prende forma. Tutte le misure allo studio in Italia


Articolo
Gabriele Ferrara
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Gli investimenti green diventeranno sempre più parte integrante della nostra vita quotidiana. Per accelerare la transizione, nelle ultime settimane sono state annunciate alcune iniziative volte a incentivare la sostenibilità ambientale. Ad esempio, lo scorso 22 ottobre è stato reso noto che, a partire dal 2020, le pubbliche amministrazioni dovranno acquistare o noleggiare almeno il 50% di nuovi veicoli di servizio elettrici o ibridi, nei limiti delle risorse di bilancio. Ad annunciarlo è stato il ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone che in un post su Facebook ha illustrato il contenuto del pacchetto di proposte del dipartimento della Funzione pubblica. Ma c’è di più. Il governo Conte II ha recentemente presentato il Documento programmatico di bilancio nel quale l’esecutivo si impegna a creare due fondi di investimento sostenibile per i governi centrali e locali, per un valore complessivo di 55 miliardi.

L’impegno del mondo produttivo verso una transizione green e sostenibile sembra condiviso da più parti, come dimostrano i risultati di un’indagine presentata in occasione dell’evento dal titoloLa green economy nel reporting non finanziario”, organizzato a Roma dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Il 68% delle imprese dà rilevanza ai cambiamenti climatici, con il 90% che rendiconta periodicamente le proprie emissioni di gas serra. D’altro canto, solo il 17% riporta obiettivi concreti di riduzione delle emissioni e il 5 adotta un target in linea con gli impegni dell’accordo di Parigi del 2015. E ancora, solo il 21% delle imprese rendiconta con chiarezza gli investimenti effettuati per miglioramenti ambientali.

La mobilitazione di molte realtà è evidente, come dimostra quanto accaduto lo scorso 15 ottobre quando è stato pubblicato il bando dal titolo Made Green in Italy, lo schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti nazionali, istituito con il decreto ministeriale numero 56 del 2018. L’obiettivo è  promuovere la competitività del sistema produttivo italiano sul mercato internazionale nell’ambito della crescente domanda di beni a elevata qualificazione ambientale e ridotto impatto sul clima. In pratica si vuole facilitare l’elaborazione delle Regole di categoria di prodotto (Rcp) in modo da consentire alle aziende di diversi settori produttivi di aderire allo schema Made Green in Italy. Il valore complessivo della gara bandita è di 400.000 euro.

Ancora più importanti sono le disposizioni del cosiddetto decreto Clima con cui il governo ha previsto un Fondo buono mobilità dotato di 100 milioni di euro sia nel 2020 che nel 2021. Il sostegno riguarderà i residenti nei comuni interessati dalle procedure di infrazione comunitaria che rottamano, entro il 31 dicembre 2021, autovetture omologate fino alla classe euro 4. Entro tre anni si potranno acquistare, anche a favore di un convivente, abbonamenti al trasporto pubblico locale e servizi come l’abbonamento a sharing mobility con veicoli elettrici o a emissioni ridotte. Inoltre il decreto contiene una norma per favorire la rottamazione dei veicoli dei cittadini che risiedono in comuni che superano i limiti di emissioni inquinanti indicati dalla normativa europea sulla qualità dell’aria. In particolare, si tratta di un contributo di 500 o 1.500 euro per chi rottama rispettivamente un motociclo o un’auto fino alla classe euro 3 entro il 31 dicembre 2021.

Ufficio stampa e Comunicazione dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nata a Roma nel 1992, Giulia Palocci si è laureata con il voto di 110 e lode in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l’università Luiss Guido Carli con una tesi sul contrasto al finanziamento del terrorismo nei Paesi del Sud-est asiatico.

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