“Finanziare la transizione. Gli strumenti della finanza verde nel percorso di decarbonizzazione”, è questo il titolo del Policy Brief condotto dall’area energia dell’Istituto per la Competitività (I-Com).
L’ambizioso percorso dell’Unione europea verso la transizione ecologica, che dovrebbe culminare nel raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, necessita di un ingente impiego di risorse economiche. Il settore finanziario internazionale deve quindi giocare un ruolo di primo piano nel fornire credito e sostegno ai progetti legati alla rivoluzione verde. Negli ultimi 10 anni gli investimenti globali nella transizione energetica a basse emissioni di carbonio sono più che raddoppiati, superando i 500 miliardi di dollari, ma tutti i principali scenari di decarbonizzazione elaborati recentemente richiedono volumi di risorse molto più consistenti.
Nel primo paragrafo del documento è stata analizzata la relazione esistente tra il sistema finanziario e la rivoluzione verde. In particolare, l’attenzione è stata posta sul mercato globale dei green bond, delineandone le principali tendenze per aree geografiche, tipologia di emittenti e settori finanziati.
Il secondo paragrafo del documento si concentra sulle policy adottate dall’Unione europea riguardo il finanziamento delle attività sostenibili. Sono passati ormai tre anni da quando, con l’Action Plan on Financing Sustainable Growth del 2018, l’Ue ha dato il via a numerose iniziative legislative di promozione della finanza sostenibile. Nel documento sono approfondite inoltre le misure intraprese in questi anni dalle istituzioni comunitarie e il ruolo della finanza sostenibile all’interno del percorso di ripresa dell’economia europea dopo la crisi provocata dalla pandemia da Covid-19.
L’ultimo paragrafo restringe l’orizzonte di analisi al contesto italiano, ponendo particolare enfasi sulle iniziative assunte a livello nazionale, dalla recente emissione del primo Btp green al ruolo svolto da Cassa Depositi e Prestiti.
Le più recenti analisi di scenario evidenziano l’esigenza di mobilitare una mole consistente di finanziamenti al fine di conseguire l’obiettivo della neutralità climatica al 2050. L’International Energy Agency, nel suo rapporto “Net Zero by 2050 A Roadmap for the Global Energy Sector”, ha fissato 5 mila miliardi di dollari al 2030 il fabbisogno di investimenti nella transizione ecologica, pari a circa il 4,5% del Pil globale. Dopo il 2030, il volume di finanziamenti dedicati alla decarbonizzazione andrebbe riducendosi, mantenendo comunque un livello di circa 4,5 mila miliardi al 2050.