L’accesso ai farmaci innovativi è cruciale per migliorare gli esiti di salute, ridurre la mortalità e aumentare la qualità della vita dei pazienti affetti da malattie gravi o rare. Un accesso rapido e omogeneo a queste terapie in tutta Europa rappresenta non solo un imperativo etico ma anche un obiettivo strategico per i sistemi sanitari nazionali. Disparità significative tra Paesi europei aprono alla riflessione legata a come queste differenze possano influire negativamente sui pazienti.
Il Patients W.A.I.T. Indicator 2023 dell’EFPIA offre una panoramica approfondita sull’accessibilità dei farmaci innovativi in tutta Europa. L’analisi ha coinvolto 36 paesi, inclusi tutti i membri dell’UE, esaminando la disponibilità di 167 farmaci innovativi autorizzati tra il 2019 e il 2022. Osservando questi dati, emergono importanti riflessioni sulle disparità nell’accesso e sui tempi necessari affinché i nuovi trattamenti diventino effettivamente disponibili per i pazienti.
L’analisi evidenzia come il tasso medio di disponibilità dei farmaci nei paesi dell’UE sia del 43%, con un leggero calo rispetto al passato. Questo dato riflette le diverse capacità e priorità dei sistemi sanitari europei.
Tasso di disponibilità dei farmaci innovativi
Il grafico mostra la distribuzione della disponibilità dei farmaci innovativi approvati nell’Unione Europea tra il 2019 e il 2022 in vari paesi europei. I dati sono rappresentati in percentuali, suddividendo la disponibilità in quattro categorie: disponibilità pubblica totale, disponibilità limitata, disponibilità solo privata e non disponibile.
Le definizioni di disponibilità dei farmaci variano in base al livello di accessibilità e rimborso offerto. Un farmaco è considerato disponibile quando è previsto un rimborso completo attraverso un sistema nazionale di rimborso o un rimborso automatico completo tramite il budget di un ospedale, come avviene nel sistema nordico.
La disponibilità limitata si verifica quando il rimborso è limitato a specifici sottogruppi dell’indicazione approvata. Questo può includere il rimborso limitato su base nazionale per singoli pazienti o il rimborso limitato mentre la decisione è ancora in sospeso, se il sistema lo permette. Inoltre, la disponibilità limitata può essere prevista attraverso programmi speciali come gli accordi di ingresso gestito. I farmaci disponibili solo privatamente sono quelli che possono essere acquistati esclusivamente a spese del paziente (out-of-pocket).
La Germania si distingue con l’87% dei farmaci disponibili pubblicamente, seguita dall’Italia con il 62%. Questi paesi dimostrano un’efficienza elevata nel garantire l’accesso ai farmaci innovativi. Anche Austria e Svizzera evidenziano una buona performance con il 49% e il 48% rispettivamente. Altri paesi come la Danimarca e la Francia mostrano una quota significativa di farmaci disponibili con limitazioni, rispettivamente al 36% e al 41%. Questa categoria indica che, pur essendo disponibili, i farmaci sono accessibili solo a determinate condizioni o gruppi di pazienti.
Alcuni paesi presentano una percentuale di farmaci disponibili solo attraverso il settore privato. Ad esempio, la Francia ha l’1% dei farmaci disponibili solo privatamente. Questa situazione è meno comune rispetto alle altre categorie. Osservando i farmaci non disponibili, Malta che ha il 71% dei farmaci non disponibili, seguita dalla Bosnia con l’86% e dalla Macedonia del Nord con il 72%. Questi dati segnalano le disparità significative nell’accesso ai farmaci innovativi tra i vari paesi europei.
Un altro aspetto critico è il tempo necessario affinchè un farmaco sia effettivamente disponibile dall’approvazione. Questo dato ha visto un aumento medio di 14 giorni. In termini di salute pubblica ogni giorno conta, specialmente per i pazienti affetti da malattie debilitanti. I farmaci oncologici, in particolare, continuano a registrare i tempi di attesa più lunghi per arrivare alla rimborsabilità. Questo riflette le complessità e le rigorosità dei processi di approvazione e finanziamento delle terapie oncologiche che, sebbene necessari per garantire sicurezza ed efficacia, possono ritardare l’accesso ai trattamenti salvavita.
Tempo (in giorni) che intercorre tra l’autorizzazione centrale e la disponibilità
Alcuni paesi dimostrano una notevole efficienza nel rendere disponibili i farmaci ai pazienti. Ad esempio, la Germania, con un tempo medio di attesa di circa 128 giorni, rappresenta uno dei paesi con il sistema di accesso ai farmaci più rapido. Anche in Danimarca, i tempi di attesa sono relativamente brevi, con una media di circa 189 giorni. L’Austria ha un tempo medio di 283 giorni, dimostrando una buona efficienza nel processo di approvazione e distribuzione dei farmaci.
Al contrario, altri paesi registrano tempi di attesa significativamente più lunghi. La Romania e la Polonia, con un tempo medio rispettivamente di 778 e 804 giorni, si posiziona tra i paesi con le maggiori difficoltà nel rendere disponibili i farmaci ai pazienti. Anche in Bulgaria, i tempi di attesa sono elevati, con una media di circa 728 giorni.
Un altro dato significativo è che il 40% dei farmaci disponibili è concesso con limitazioni, indicando che nonostante la disponibilità formale, l’accesso effettivo può essere ristretto a specifiche sottopopolazioni o condizioni. Questo scenario impone ulteriori riflessioni sull’adeguatezza delle politiche di accesso e sull’equità dei sistemi sanitari.
CONCLUSIONI
L’importanza di un accesso rapido ed omogeneo ai farmaci innovativi risiede anche nella capacità di questi farmaci di ridurre i costi complessivi della sanità a lungo termine. Terapie efficaci possono ridurre il numero di ospedalizzazioni, migliorare la produttività dei pazienti e ridurre la necessità di trattamenti continui. Pertanto, investire in un accesso rapido può avere ritorni economici e sociali significativi.
Le disparità nei tempi e nella disponibilità dei farmaci evidenziano la necessità di politiche più armonizzate a livello europeo. Un sistema di approvazione e rimborso più coerente potrebbe aiutare a ridurre le differenze tra i paesi, garantendo che tutti i cittadini europei abbiano pari opportunità di accesso alle migliori terapie disponibili.
Un’analisi storica dei dati mostra che, nonostante le fluttuazioni, il tasso medio di disponibilità ha visto progressi grazie a miglioramenti nelle politiche nazionali e nelle priorità sanitarie. Tuttavia, i farmaci oncologici e orfani continuano a subire ritardi significativi, evidenziando la necessità di processi più snelli per questi trattamenti critici.
Guardando al futuro, è essenziale migliorare la raccolta dei dati per garantire una maggiore completezza e accuratezza delle informazioni da tutti i paesi. Questo permetterà di identificare più chiaramente le aree problematiche e di sviluppare interventi mirati. Inoltre, come anticipato, lavorare verso politiche di approvazione e rimborso più coerenti in tutta Europa potrebbe ridurre le disparità e migliorare l’accesso.
Garantire un accesso equo ai farmaci innovativi in tutta Europa è fondamentale per migliorare la salute pubblica e ridurre le disparità sanitarie. Investire in politiche che promuovano l’accessibilità e la rapidità di accesso ai trattamenti avanzati non solo migliora gli esiti di salute per i pazienti, ma può anche generare benefici economici e sociali a lungo termine.