“Priorità salute: le sfide dell’Italia nel contesto del G7”. È questo il titolo del Position paper elaborato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e sottoscritto da 7 tra le principali società scientifiche e associazioni dei pazienti impegnate sui temi della prevenzione: Amici Obesi, Cittadinanzattiva, Diabete Italia, Italia Longeva, Società Italiana di Pediatria (SIP), Società Italiana di Terapia Antinfettiva (SITA), Società Italiana di Igiene (SItI).
Il documento è stato presentato oggi alla Camera nell’ambito della conferenza stampa dal titolo “Priorità salute: le sfide della prevenzione nel contesto del G7″ nata per iniziativa del vicepresidente Commissione Affari sociali Camera dei deputati Luciano Ciocchetti e realizzata con il contributo non condizionato di GSK, Pfizer e Sanofi.
In un contesto mondiale globalizzato, sempre più caratterizzato da scenari geopolitici mutevoli e dall’aumento dei cambiamenti climatici ed ambientali, le condizioni sociali e di salute sono sempre più variegate e rapidamente variabili. In tale scenario, molte delle sfide sanitarie sono inevitabilmente di scala planetaria, e ad esse non può che corrispondere una crescente dose di collaborazione internazionale lungo tutte le fasi della catena di approvvigionamento di servizi sanitari e farmacologici, dai primi passi nell’ambito della ricerca e dello sviluppo fino ai nodi riguardanti la produzione e la distribuzione.
Già da qualche decennio la sanità a livello globale gode di collaborazioni internazionali e del crescente grado di integrazione tra decisori politici e autorità mediche e scientifiche, anche grazie all’indispensabile lavoro di coordinamento, di ricerca e di diplomazia di numerose organizzazioni internazionali quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità dell’ONU (OMS, o WHO), l’OCSE per le questioni relative agli impatti socioeconomici, e la FAO per le sfide legate all’alimentazione e all’ambiente. Queste organizzazioni, tramite il coordinamento con i governi, il settore privato, e numerose ONG, sono in prima linea nell’agenda della salute globale, promuovendo la necessità di un maggiore coordinamento nel finanziamento della salute, nella distribuzione dei vaccini, nella prevenzione e nel controllo delle malattie, nel loro monitoraggio, nell’accesso ai prodotti sanitari, nel rafforzamento dei sistemi sanitari e nella preparazione e risposta alle pandemie. Da questo contesto sono nate, negli anni, alcune delle campagne sanitarie più efficienti e determinanti per il Pianeta, quali ad esempio le campagne vaccinali contro la polio e il vaiolo, e sulla scia di questi nel 1974 è stato lanciato il Programma ampliato di immunizzazione (EPI, Essential Programme on Immunization) per garantire che tutti i bambini, in tutti i Paesi, potessero beneficiare di vaccini salvavita. Altri esempi di campagne globali sono il Global Fund per sostenere il contrasto all’AIDS, alla tubercolosi e alla malaria, l’Alleanza GAVI per i vaccini, e, più di recente, la campagna globale coordinata dall’OMS per far fronte alla pandemia da Covid-19 del 2020.
Nonostante alcuni perduranti limiti nella loro azione, questi progetti hanno consentito negli anni di ampliare l’accesso alla salute a livello globale, rafforzando trasversalmente le condizioni di benessere fisico e psicologico, accelerando i processi di transizione dei cosiddetti paesi a basso e medio reddito (LMIC), favorendo investimenti, e mettendo a sistema contributi finanziari e priorità sanitarie globali.
Scarica qui il Position paper.
A questo link puoi trovare il Decalogo. Clicca qui per la versione in inglese.