Gioco pubblico, I-Com: “Il settore cresce, ma restano da sciogliere i nodi su fiscalità e regime concessorio”

Gioco pubblico, I-Com: “Il settore cresce, ma restano da sciogliere i nodi su fiscalità e regime concessorio”

  • Negli ultimi 15 anni la crescita del settore dei giochi è stata significativa e ha garantito un aumento complessivo della raccolta, passando da circa 35 miliardi di euro nel 2006 a 136 miliardi nel 2022, pari al 6% del PIL nazionale.
  • Crescono tutte le dimensioni del gioco, ma soprattutto le entrate per l’erario (+33,4%) che hanno raggiunto il valore record di 11,22 miliardi. Il settore si conferma dunque estremamente significativo per le finanze dello Stato.
  • Continua il boom del gioco online, che nel 2022 registra la cifra record di ricavi pari a 73 miliardi, raddoppiando il valore pre-pandemico, ma i maggiori contributi all’erario provengono ancora dal settore degli apparecchi da intrattenimento, che costituisce il 54,8% degli introiti statali derivanti dal settore. Al contempo, si stima che nel 2023 possa essere cresciuto anche il gioco illegale, che raggiunge un valore di 25 miliardi.
  • In attesa di un riordino complessivo, e a fronte di nuove proroghe, restano da sciogliere numerosi nodi che riguardano sia le aliquote che il regime concessorio per garantire certezze fiscali e normative a investitori e giocatori.

Roma, 24 ottobre 2024 – Negli ultimi 15 anni la crescita del settore dei giochi è stata significativa e ha garantito un aumento complessivo della raccolta, passando da circa 35 miliardi di euro nel 2006 a 136 miliardi nel 2022, pari al 6% del PIL nazionale. Aumenta anche il grado di digitalizzazione, maturato principalmente negli anni del Covid con il gioco online che raggiunge quota 80 miliardi, sebbene i maggiori contributi all’erario provengano ancora dagli apparecchi da intrattenimento, che costituiscono il 54,8% degli introiti statali derivanti dal comparto. A conclusione di un lungo iter, il 4 aprile 2024 è entrato in vigore il decreto legislativo di riordino del settore, ma risultano ancora da sciogliere numerosi nodi che riguardano sia le aliquote sia il regime concessorio.

Sono questi alcuni dei dati contenuti nello studio dal titolo “Il futuro del settore dei giochi tra innovazione di mercato e politiche fiscali” realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e presentato oggi nel corso di un dibattito promosso insieme a International Game Technology (IGT), leader mondiale nel settore del gioco regolamentato e concessionario statale delle Lotterie in Italia. L’iniziativa ha avuto lo scopo di approfondire gli sviluppi del contesto del gioco in Italia, in particolare con riferimento all’ambito fiscale e ai nodi ancora da sciogliere relativamente alla pressione fiscale delle attività in corso di concessione.

Nel 2022 si registra un incremento di tutte le dimensioni del gioco: +22,4% per la Raccolta, +20,9% per le Vincite, +31,6% per la Spesa e +33,4% per l’Erario. In particolare, il settore degli apparecchi da intrattenimento (AWP, VLT e Comma 7) costituisce il 54,8% degli introiti statali derivanti dal settore, seguito dai giochi numerici e le lotterie con il 32% del totale.

Continua il boom del gioco online, che nel 2022 ha segnato ricavi record per 73 miliardi di euro, raddoppiando il valore pre-pandemico e proiettando un’ulteriore crescita fino a 80 miliardi per il 2023. Complessivamente, prendendo in analisi la popolazione in età 18-74 anni, al 2022 la raccolta media pro-capite nazionale annua per il gioco online raggiunge i 1.719,65 euro. Questi dati sono principalmente determinati dalla convenienza economica, e non solo fisica, del gioco online rispetto a quello in modalità tradizionali.

Il comparto online continua ad essere un fenomeno estremamente rilevante nel contrasto alle forme di illegalità nei giochi pubblici: in esso si concentra infatti almeno il 75% del mercato complessivo del gioco illecito, per un valore di circa 20 miliardi di euro di ricavi sommersi nel 2022. Si stima che nel 2023 possa essere cresciuto ancora arrivando a 25 miliardi, il doppio di quanto considerato per il 2019.

Complessivamente, dall’analisi della fiscalità nel settore dei giochi pubblici emerge un quadro non solo caratterizzato da una significativa disomogeneità normativa rispetto ai singoli prodotti, ma anche da interventi di modifica delle aliquote o delle forme di prelievo erariale che negli anni scorsi hanno determinato una forte incertezza per operatori e giocatori. I costanti aumenti di aliquote e imposte registrate nell’ultimo decennio fanno del gioco italiano uno tra i più tassati d’Europa, con maggiorazioni delle aliquote in soli due anni (dal 2018 al 2020) del +24% per le apparecchiature AWP e del +38% per le VLT. Parallelamente, negli ultimi anni abbiamo assistito a un costante ricorso allo strumento delle proroghe delle concessioni, dapprima in fase emergenziale pandemica sono state necessarie per garantire la stabilità del comparto, oggi risultano comunque necessarie alla luce del mancato riordino territoriale.

“Il ricorso sistematico all’istituto della proroga è avvenuto in assenza di un accordo politico che fornisse una prospettive e certezze al settore, impedendo la celebrazione delle gare necessarie per garantire investimenti e innovazioni finalizzati alla tutela del giocatore e al contrasto al gioco illegale”, ha commentato il direttore dell’Area Salute I-Com Thomas Osborn che ha curato lo studio.

In vista e in attesa di un complessivo riordino dell’intero comparto, è auspicabile che il legislatore tenga conto degli effetti derivanti dalle proroghe concessorie anche al fine di definire un nuovo quadro fiscale orientato all’incremento delle finanze pubbliche, alla stabilità regolatoria e quindi ad un’attualizzazione idonea del valore dei diritti delle concessioni da mettere a gara. Risulta dunque apprezzabile, seppur inevitabile, la scelta dell’esecutivo di procedere a nuove proroghe, purché queste siano funzionali alla conclusione di un accordo tra Stato, Regioni e Comuni da raggiungere entro il 2025, così da rendere possibile la celebrazione delle nuove gare per le concessioni del gioco pubblico.

 

Comunicato stampa