L’inarrestabile processo di digitalizzazione della maggior parte delle attività umane, sia in ambito privato che business, sta gradualmente trasformando la connettività da servizio accessorio a bene primario. Non aver a disposizione un accesso ad internet può risultare estremamente limitante, precludendo la possibilità di utilizzare gran parte dei servizi offerti sia dalle pubbliche amministrazioni che dalle aziende private. In relazione a ciò, l’Istituto per la Competitività ha deciso di effettuare una survey volta a esplorare la domanda di connettività fissa e mobile da parte dei consumatori in Italia, con una particolare attenzione alle connessioni in rete fissa a banda ultra-larga e all’adozione della tecnologia 5G. Lo studio ha coinvolto 263 individui intervistati tra luglio e settembre 2024. L’analisi è stata pubblicata all’interno del Rapporto annuale 2024 dell’Osservatorio I-Com su reti e servizi di nuova generazione dal titolo “CONNETTERE L’ITALIA. L’innovazione del Sistema Paese nel decennio digitale europeo”
GLI ABBONAMENTI ALLA RETE FISSA
La prima parte dell’analisi è andata ad esplorare il rapporto dei consumatori italiani con gli abbonamenti alla rete fissa. Circa il 76,3% dei partecipanti all’indagine dispone di una connessione presso la propria abitazione. Tra coloro che hanno dichiarato di non averla (circa il 23,7%), più di un consumatore su due afferma di non averne bisogno poiché già provvisto di una rete mobile in grado di soddisfare appieno le proprie esigenze di connessione. Altre ragioni che portano gli individui a rinunciare alla connettività fissa includono i costi elevati delle offerte, menzionati nel 27% dei casi, e, in misura minore, la mancanza di disponibilità di rete nella zona di residenza, l’assenza di interesse nei confronti di tale servizio e condizioni contrattuali ritenute troppo stringenti.
Questi risultati indicano che una quota considerevole di coloro che non hanno una connessione fissa preferisce affidarsi completamente alla connettività mobile, sottolineando la crescente importanza e capacità delle reti mobili nel soddisfare le esigenze di connessione degli utenti. Al contempo, la percezione dei costi elevati emerge come un ostacolo significativo all’adozione della connessione fissa, mentre altri fattori come la disponibilità nella zona e le condizioni contrattuali contribuiscono, seppur in misura minore, a delineare il quadro delle decisioni degli utenti in questo ambito.
Tra chi invece ha la rete fissa ma ancora non usufruisce della tecnologia in fibra ottica a prestazioni più elevate (FTTH), il 44,3% circa dichiara di non aver effettuato un upgrade di linea poiché la zona in cui risiede non è fornita dell’infrastruttura necessaria. Il 32,5% ha scelto di non effettuare un upgrade perché già soddisfatto della connessione fissa di cui dispone, mentre circa l’8,8% ha affermato di sopperire grazie alla propria connettività mobile.
Infine, a coloro che dispongono di una connessione fissa diversa dalla fibra ottica FTTH è stato chiesto di identificare i fattori che potrebbero motivarli a effettuare la transizione verso una connessione in più performante. Dall’indagine è emerso che il principale incentivo ad effettuare un upgrade di connessione è rappresentato da un aiuto economico (44,7%). Si è inoltre evidenziato che un impatto positivo, seppur minore, potrebbe derivare da una maggiore trasparenza delle offerte commerciali (21%) e da minori vincoli contrattuali (20,3%). L’offerta di pacchetti multiservizi è stata considerata meno rilevante e indicata come potenziale incentivo solo nel 11,7% dei casi.
LA DOMANDA DI CONNETTIVITA’ MOBILE
Passando alle reti mobili, data la particolare dinamicità di questo mercato, la prima informazione richiesta ai partecipanti all’indagine è se avessero effettuato un cambio di operatore nei dodici mesi precedenti all’indagine. Dalle risposte è emerso che il 17,9% degli individui ha scelto di cambiare il proprio fornitore. Tra le motivazioni che hanno spinto i rispondenti al cambio, a prevalere nettamente è l’aver trovato/ricevuto un’offerta economica più conveniente (81%).
Successivamente l’analisi si è concentrata sul tipo di connettività mobile di cui dispongono i partecipanti e sul loro livello di soddisfazione. In particolare, ben il 47% ha dichiarato di disporre di un’offerta mobile che comprende il 5G. Permane una quota considerevole di consumatori che non è in grado di comprendere se la propria offerta preveda o no una connettività di quinta generazione (18%).
Tra gli utenti con un’offerta 5G, soltanto il 12,4% ha riscontrato un notevole miglioramento delle prestazioni rispetto alla precedente offerta 4G, il 42,8% ha notato un miglioramento moderato, mentre il 44,9% non ha percepito alcun miglioramento.
Più del 47% di coloro che utilizzano attualmente la connessione 4G ha affermato di non aver mai considerato la possibilità di passare ad un’offerta 5G. Nel 34% dei casi, gli utenti dichiarano semplicemente di non sentirne il bisogno, mentre nel 12,1% dei casi il motivo del mancato interesse verso il 5G è legato al costo ritenuto eccesivo. Dunque, nonostante il grande sforzo degli operatori per migliorare la copertura 5G quasi la metà degli utenti non ha ancora considerato un passaggio a questa tecnologia. Infine, è interessante notare che nell’11,2% dei casi la scelta di non aderire a un’offerta 5G è legata al timore di possibili effetti negativi sulla salute, percentuale addirittura in crescita rispetto alla rilevazione precedente. Questa preoccupazione, pur non essendo supportata da evidenze scientifiche, continua a influenzare le decisioni degli utenti ed evidenzia la necessità di una maggiore educazione pubblica.
RIFLESSIONI CONCLUSIVE
In conclusione, dall’analisi delle risposte fornite nel corso dell’indagine è possibile ricavare degli aspetti molto interessanti circa le dinamiche di scelta dei consumatori rispetto ai servizi di telecomunicazioni fisse e mobili.
Il primo aspetto che emerge è relativo ad una quota consistente di consumatori che, in un’epoca in cui il web è il canale privilegiato di comunicazione tra individui, imprese e istituzioni, hanno scelto di non sottoscrivere un contratto di rete fissa e di affidarsi esclusivamente al mobile. D’altro canto, per chi dispone di una connessione non FTTH l’ostacolo principale rispetto ad effettuare un upgrade di linea è rappresentato dalla mancanza di copertura nella propria zona (44,3%), fattore che sottolinea ancora una volta la necessità di accelerare con il deployment delle reti sul territorio.
Sul versante mobile è interessante notare come, tra chi non ha ancora sottoscritto un piano 5G (il 47,4%), la larga maggioranza non ha mai preso in considerazione tale eventualità. Questo potrebbe dipendere dalla mancanza della cosiddetta killer application che mostri all’utente medio un chiaro beneficio nel passare ad una rete di quinta generazione. A supporto di questa tesi va sottolineato come il 16,7% di chi non ha ancora effettuato questa scelta ha affermato che passerebbe al 5G se fosse disponibile una maggiore offerta di servizi altamente innovativi. Altra nota dolente che emerge dalla survey è relativa al permanere di una quota rilevante di popolazione (11,2%) che diffida del 5G per timori legati ad effetti sulla salute.
Infine, vale la pena sottolineare come più di due terzi dei partecipanti all’indagine (il 68,9%) non sarebbe disposto a incrementare la propria spesa per una connessione più performante, come quella che dovrebbe garantire la fibra fino a dentro casa (FTTH) nel fisso e il 5G nel mobile, rispetto al proprio esborso attuale. Circa il 19,8% sarebbe disposto a pagare fino a 5 euro al mese in più, e solo l’8,2% spenderebbe fino a 10 euro in più mensilmente. Da ciò si comprende come la larga maggioranza dei consumatori sia fissi che mobili (68,9%) non percepisce l’avere una connessione performante come un valore aggiunto e di conseguenza non sarebbe disposto a pagare un prezzo più elevato della propria offerta attuale per beneficiarne.