“Nuove policy e strumenti per spingere efficienza, risparmio e FER” è il titolo del Policy brief realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com).
È ormai chiaro che non si possa più parlare di transizione energetica senza stimarne i relativi costi, le tempistiche, le modalità di copertura e indentificando chiaramente i soggetti che devono farsene carico. Un’altra importante partita, di cui non ci occuperemo in questa sede, riguarda l’adattamento climatico, che richiede anch’esso ingenti risorse e sforzi di cooperazione globale. Gli investimenti mondiali in energia nel 2024 hanno raggiunto i tremila miliardi di dollari. Duemila miliardi di questi rivolti ad energie pulite. L’Unione Europea guida la transizione sul campo finanziario detenendo il 20% degli investimenti mondiali in energie rinnovabili. L’Italia fa la sua parte con obiettivi sempre più sfidanti, per i quali saranno necessarie risorse aggiuntive rispetto a quelle previste. In questo contesto, si dovrà massimizzare l’utilizzo degli strumenti a diposizione per finanziare la transizione, ma anche prevedere nuove misure.
- Gli investimenti in energia pulita, a livello mondiale, dovrebbero raggiungere i 2 mila miliardi di dollari nel 2024. L’Unione Europea nel 2024 investirà in energia pulita circa 477 miliardi di dollari, pari all’85% degli investimenti totali nel settore energetico. Un risultato che supera quello mondiale, dove si registra un 64% sul totale degli investimenti.
- L’attività legata agli edifici europei rappresenta il 40% dei consumi energetici e il 36% delle emissioni di CO2. L’efficientamento del parco immobiliare europeo è quindi una priorità. In quest’ottica, nel biennio 2023-2024, l’UE si è mossa tramite la revisione delle direttive EPBD e ETS, e la creazione del Social Climate Fund.
- Entro il 2030 l’Italia si impegna a raggiungere l’obiettivo di copertura del 39,4% del consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili. Si stima che saranno necessari investimenti aggiuntivi per oltre 174 mld€. Di questi, la maggior parte verrà dedicata ai trasporti, al settore elettrico e all’efficientamento dal parco residenziale.
- Le spese verdi selezionate dal Bilancio dello Stato italiano relative al periodo 2020 – 2023 ammontavano a 13,9 miliardi, 13,8 dei quali raccolti con l’emissione del BTP green Le risorse messe a disposizione hanno portato ad una riduzione complessiva di emissioni climalteranti pari a 66.621 ktonCO2 lungo tutto il periodo e una riduzione annua di 2.397 ktonCO2.
- Il contributo delle imprese a livello europeo nell’emissione di Green Bond è cresciuto velocemente dal 2018 al 2022, anno in cui ha raggiunto il picco dell’11,06% per la quota di obbligazioni verdi sul totale delle obbligazioni.