circolarità
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L’Istituto per la Competitività (I-Com) ha redatto il Policy brief dal titolo “Più circolarità per la transizione”.

La transizione energetica non può prescindere dall’efficientamento dei processi di produzione, dalla riduzione e valorizzazione degli scarti, passando per il riciclo di materia, il riutilizzo e l’allungamento del ciclo di vita dei prodotti, che siano essi tessili, elettronici o di altra natura. Queste istanze – e molte altre – rientrano nel perimetro dell’economia circolare: il noto cambio di paradigma che implica il passaggio da una mentalità di “produzione-consumo-rifiuto” ad una di riduzione delle risorse immesse nel sistema e ad un parallelo sviluppo, conservazione e rigenerazione del materiale già in circolo. L’Italia è virtuosa nell’economia circolare, ma le sfide da affrontare sono ancora numerose.

  • Negli anni, la regolazione europea ha contribuito allo sviluppo della filiera dell’economia circolare europea e alla conseguente riduzione delle emissioni di gas serra associate ai rifiuti, che nel 2022 hanno raggiunto il 3,2% del totale UE. Il più recente intervento nell’ambito dell’economia circolare è il Regolamento sugli Imballaggi e i Rifiuti da Imballaggio, che necessita dell’approvazione finale del Consiglio prima di entrare in vigore.
  • Nel nostro paese, come a livello europeo, l’edilizia è il settore maggiormente responsabile per la produzione di rifiuti. Complessivamente, nel 2022, l’86% dei rifiuti italiani pro capite viene riciclato, circa il 9% smaltito in discarica. Concentrandosi solo sui rifiuti urbani, lo smaltimento in discarica raggiunge ancora il 20%.
  • Nel periodo 2015-2022, l’ammontare di AEE immesse sul mercato è aumentato complessivamente del 133%, arrivando a 32 kg pro capite nell’ultimo anno considerato. I RAEE raccolti raggiungono invece i 9 kg pro capite e il tasso di raccolta si ferma al 34%.
  • Nel 2022, l’Italia ha recuperato 476.204 tonnellate di RAEE. Di questi, circa il 92% è stato riciclato. Complessivamente, tra il 2019 e il 2022, l’ammontare di apparecchiature riciclate è aumentato del 20,6%.
  • In Italia, nel 2022, gli scarti alimentari ammontavano a 139 kg pro capite e il 71,9% di questi proviene dalle famiglie. l’Italia si dimostra meno performante per le attività familiari rispetto alla media UE, ma è più efficiente nella fase di fabbricazione dei prodotti e delle bevande, ma anche nei servizi di ristorazione.

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