COMPETITIVITÀ ALLA PROVA DELLA CYBERSECURITY. La sicurezza informatica in Italia e in Europa tra innovazione e regole

In occasione del convegno “Competitività alla prova della cybersecurity. La sicurezza informatica in Italia e in Europa tra innovazione e regole” viene presentato lo studio condotto nell’ambito dell’Osservatorio Cibersicurezza dell’Istituto per la Competitività (qui tutti i relatori che partecipano).

La minaccia cibernetica ha assunto un ruolo sempre più centrale tra le sfide nazionali, eurounitarie e globali affrontate dalle istituzioni, soprattutto in virtù dell’instabilità geopolitica degli ultimi anni che influenza il panorama della cybersicurezza.

Procedendo con un’analisi specifica del contesto italiano, dal 2019 al primo semestre dello scorso anno sono stati rilevati 777 incidenti noti di particolare gravità. Questi alcuni dati messi in evidenza nel primo capitolo del rapporto.

Il secondo capitolo è dedicato alquadro normativo sulla cybersecurity. Il 2020 rappresenta un anno particolarmente importante per le politiche europee sulla cybersecurity che ha visto il lancio, da parte della Commissione europea, del “Cybersecurity package”, costituito dalla “Strategia dell’UE in materia di cybersicurezza per il decennio digitale”, una nuova direttiva sulla resilienza delle entità critiche ed una proposta di direttiva relativa alle misure necessarie per conseguire un elevato livello comune di cybersicurezza in tutta l’Unione (direttiva NIS rivista).

Le certificazioni di cybersicurezza sono oggetto del terzo capitolo, dal quale emerge come sia opinione diffusa, in particolare nel contesto europeo, che la spinta verso una sempre maggiore interoperabilità e standardizzazione rappresenti una delle principali chiavi anche per garantire ulteriore affidabilità e sicurezza all’ecosistema digitale e ai prodotti e servizi che in esso vengono forniti. A livello europeo le istituzioni hanno iniziato a sostenere la creazione di un nuovo sistema di certificazioni di cybersecurity uniforme in tutta l’UE già dal 2019, con la pubblicazione del Cybersecurity Act.

Nel quarto capitolo viene presentata la percezione delle imprese rispetto al quadro regolatorio europeo e nazionale in materia di cybersecurity. Al tal fine l’Istituto per la Competitività (I-Com) ha svolto un’indagine, avvalendosi anche del sostegno di alcune delle principali associazioni di categoria, che in questa edizione ha coinvolto 150 imprese appartenenti a vari settori.

La formazione degli individui, affrontata nel quinto capitolo, riveste un ruolo fondamentale nell’ambito della cybersicurezza. Nel merito, l’Italia è più indietro rispetto alla media dei Paesi europei e presenta una diffusione di competenze digitali altamente variegata a seconda della fascia d’età. Al contempo, il monitoraggio delle attività di formazione sulla cybersicurezza in ambito universitario ha evidenziato un interesse decisamente crescente per queste tematiche da parte del mondo accademico, che a gennaio 2025 presentava 774 tra corsi e insegnamenti relativi alla cybersicurezza, rispetto ai 520 individuati a inizio 2024.

 

Rapporto I-Com