L’ondata di digitalizzazione occorsa nell’ultimo decennio ha influenzato a livello globale la maggior parte degli aspetti che compongono la sfera socioeconomica. Tra esse, una delle aree di maggior influenza è senz’altro quella inerente agli strumenti di pagamento in possesso dei consumatori. Infatti, da circa un decennio a questa parte, la maggior parte delle transazioni effettuate quotidianamente stanno coinvolgendo sempre di meno il contante, a fronte della preferenza per soluzioni di tipo digitale. In tal senso, a spiegare gran parte di detti incrementi sono senz’altro i cosiddetti “digital wallet”, visti ormai dai consumatori quali strumenti di pagamento in grado di associare elevati livelli di efficienza ed immediatezza ad un alto grado di sicurezza nelle transazioni. Risulta dunque di primaria importanza valutare come la loro adozione è variata nel tempo, oltre ad effettuare delle previsioni in vista dei prossimi anni.
TASSI DI ADOZIONE DEI DIGITAL WALLET A LIVELLO INTERNAZIONALE
Come messo in luce dal rapporto 2025 di Worldpay, i portafogli digitali sono riusciti tra il 2014 ed il 2024 ad affermarsi tra le soluzioni di pagamento preferite dai consumatori europei sia per quanto riguarda i pagamenti effettuati in rete che per quelli in punti di vendita fisici. Infatti, relativamente ai primi si è passati da un dato sulle quote di valore del 21% nel 2014 ad uno del 33% nel 2024, mentre con riferimento ai secondi l’incremento è stato ancor più marcato, essendo passati dall’1% del 2014 al 14% nel 2024 (Fig. 1). Ad oggi i digital wallet assorbono nel nostro continente la maggior quota nelle transazioni e-commerce, superando le carte di credito e di debito/prepagate rispettivamente di 14 e di 13 punti percentuali, e la quarta per quanto concerne i pagamenti presso POS (point of sales) con un divario rispetto a carte di credito e cash di appena 4 e 6 punti percentuali. Proiettando i numeri appena elencati al futuro, lo stesso studio suggerisce come nel 2030 i digital wallet continueranno ad essere il metodo di pagamento prediletto in UE per effettuare transazioni in e-commerce, staccando ulteriormente le transazioni con carte, e riusciranno ad assorbire la seconda maggior quota di valore nei pagamenti POS grazie ad un dato del 27%, inferiore solamente a quello pari al 34% relativo alle carte di debito e prepagate.
Fonte: Worldpay, 2025
Ulteriori evidenze a livello descrittivo circa l’utilizzo dei portafogli digitali, possono essere tratte dalle analisi contenute nell’ultima rilevazione della Banca centrale europea sulle abitudini di pagamento dei consumatori nell’area euro (rapporto SPACE). Con riferimento a dette preferenze presso punti di vendita fisici, i dati mostrano una marcata, nonché ampiamente prevedibile, correlazione tra l’utilizzo di app mobili ed alcune caratteristiche demografiche della popolazione, su tutte età e livello di istruzione. In questo senso, mentre consumatori appartenenti alla fascia 18-24 e 25-39 anni hanno effettuato il 10% delle loro transazioni per mezzo di app mobili, tale dato si abbassa sensibilmente se consideriamo i soggetti inclusi nelle fasce 40-54, 55-64 e over 65, cui sono associati dati rispettivamente del 6, 4 e del 3% (Fig.2). Relativamente ai livelli di istruzione, se coloro che ne possiedono uno alto presentano un dato dell’8%, quelli con istruzione media e bassa hanno effettuato nel 2024 rispettivamente il 5 ed il 4% delle loro transazioni mediante app mobili. Pattern sostanzialmente analoghi posso essere osservati qualora, anziché il numero, si considerasse il valore dei pagamenti effettuati con app mobili presso POS: da una parte i consumatori nelle fasce di età 18-24 e 25-39 mostrano dati dell’11 e del 12%, dall’altra a quelli compresi tra i 40-54, 55-64 e sopra i 65 anni sono associati valori del 6, 4 e 4% (Fig. 3).
Infine, analogamente a quanto visto prima, coloro che sono in possesso di un livello alto di istruzione presentano un dato in valore dell’11%, mentre consumatori con istruzione media e bassa rispettivamente del 6 e 4%. In generale, come si evince chiaramente dai dati del Rapporto SPACE, c’è una relazione inversamente proporzionale tra utilizzo del contante e livello di istruzione. Infatti, mentre per gli individui che presentano un livello formativo alto la quota di utilizzo del contante è scesa già al di sotto del 50% (46%), per le persone meno istruite è ancora del 56%.
Fonte: Rapport SPACE, 2024
Fonte: Rapporto SPACE, 2024
IL CONTESTO ITALIANO
Per quanto concerne il contesto italiano, interessanti evidenze derivano anche dal rapporto pubblicato nel 2024 dall’osservatorio VISA sui pagamenti digitali in collaborazione con IPSOS, il quale contiene informazioni sulle abitudini di pagamento in Italia a partire da un campione di 2500 persone con età compresa tra i 18 ed i 65 anni. Quest’ultimo evidenzia come più della metà dei consumatori, con un dato pari al 52%, sia cashless first, ovvero compie almeno 2-3 volte a settimana pagamenti per mezzo di carte o di app mobili/digital wallet (Fig. 4). Seguono poi gli hybrid payers, con un dato del 22%, ovvero individui che usano contanti almeno una volta alla settimana, ed i cash users, coloro che utilizzano il contante 2-3 volte alla settimana o più. Il quadro in tema di pagamenti digitali, già di per sé positivo, è poi ulteriormente roseo se si considera che negli ultimi due anni si è ridotta sensibilmente la quota di coloro che utilizzano pagamenti digitali solamente 2-3 volte al mese. Peraltro, come evidenziato dalla ricerca Ipsos, la maggior parte di detto miglioramento occorso tra il 2022 ed il 2024 è avvenuto proprio con riferimento all’utilizzo di app di pagamento e wallet digitali, essendo passati da un valore del 74% ad uno del 26%. Per quanto riguarda le carte di debito, le carte di credito e quelle prepagate, la riduzione degli hybrid payers e dei cash users durante i due anni considerati è stata rispettivamente di 25, 46 e 32 pp.
Fonte: Osservatorio VISA sui pagamenti digitali in collaborazione con IPSOS, 2024
Più in generale, il già menzionato rapporto di Worldpay delinea per il nostro Paese una panoramica che ricalca a grandi linee quella già descritta a proposito dell’Europa. Con riferimento alle quote di valore per metodo di pagamento, in Italia i digital wallet hanno subito negli ultimi dieci anni una forte crescita, che li ha spinti nei contesti e-commerce e POS da valori del 19 e 1% ad altri pari al 40 e 15% (Fig. 5). In ottica previsionale, la stima presentata nel rapporto è che in Italia nel 2030 i wallet digitali saranno il metodo di pagamento leader nelle transazioni e-commerce grazie ad una percentuale del 48%, ed il secondo in quelle POS assorbendo il 26% del valore generato dai metodi di pagamento presi in considerazione nello studio (A2A, finanziamento presso POS, carte di credito, carte di debito/prepagate e contante).
Fonte: Rapporto Worldpay, 2025
Invece, informazioni circa le quote di pagamenti effettuati in Italia con le diverse soluzioni a disposizione dei consumatori derivano dallo stesso rapporto SPACE 2024 della BCE. Relativamente alle transazioni presso POS, l’Italia ha performato nell’ultimo anno leggermente peggio rispetto alla media dell’area euro con un valore del 4% contro uno del 6% (Fig. 6). Infatti, i consumatori italiani hanno anche nel 2024 manifestato una netta preferenza per il contante con un dato del 61%, ben 9 punti percentuali al di sopra di quanto osservato complessivamente per l’area euro.
Di contro è nettamente più elevato il valore se guardiamo all’utilizzo di soluzioni e-payments sfruttate in Italia per acquisti online. In particolare, il dato puntuale registrato dalla survey condotta dalla BCE è del 28%, anche in questo caso in linea con la tendenza comunitaria del 29% (Fig. 7). Ad ogni modo, l’utilizzo di carte rimane sia nel contesto nazionale che europeo ancora la soluzione preferenziale, avente percentuali rispettivamente del 51 e del 48%.
Fonte: Rapporto SPACE, 2024
Fonte: Rapporto SPACE, 2024
Uno spaccato interessante è anche quello relativo ai portafogli digitali più utilizzati dagli italiani, in particolare PayPal, Apple Pay e Google Pay. Gli ultimi dati diffusi da Statista, relativi al secondo trimestre 2024, vedono prevalere PayPal come piattaforma più utilizzata nel nostro Paese sia online che nei negozi fisici (Fig. 8-10). Il primato di PayPal trova una semplice giustificazione nel fatto che è stato il primo servizio di questo tipo ad avere una larga diffusione in Italia e nella sua indipendenza rispetto al sistema operativo del device utilizzato. È però interessante sottolineare come, mentre per PayPal la componente e-commerce è nettamente più elevata rispetto ai pagamenti nei negozi fisici, per gli altri due servizi si verifica la tendenza contraria. Da questo dato si comprende chiaramente come lo smartphone stia gradualmente soppiantando il portafogli tradizionale, non solo per quanto riguarda il cash ma anche per l’utilizzo di carte di credito e di debito.
Fonte: Statista, 2025
Fonte: Statista, 2025
Fonte: Statista, 2025
CONCLUSIONI
Come visto nel presente approfondimento, il ruolo dei digital wallet negli ultimi anni sta aumentando in maniera esponenziale. Peraltro, la loro rilevanza sta, secondo gli ultimissimi sviluppi, esulando dal mero utilizzo per l’effettuazione di pagamenti presso punti di vendita fisici ed online, abbracciando dimensioni ulteriori quali quella dell’identità digitale. In tal senso, ne è un esempio l’istituzione in Italia del cosiddetto IT-Wallet, in virtù del quale è possibile caricare sull’app IO i principali documenti di riconoscimento in possesso dei cittadini italiani, e l’inaugurazione della fase sperimentale del cosiddetto EU Digital Identity Wallet (EUDI). Per il futuro resta la questione aperta su come favorire un aumento del tasso di adozione dell’IT Wallet, integrandone le funzioni già esistenti, dal momento che i dati aggiornati al 25/03/2025 nel sito di IO ci parlando di un inserimento di solamente 4 milioni Tessere sanitarie, 3.7 milioni di patenti, e 100.000 carte europee della disabilità.