Gli ultimi fatti, per quanto ampiamente prevedibili, non hanno di certo allungato la vita del governo che peraltro non sta riuscendo a marciare con i ritmi, sia pur ottimisticamente, attesi. Facile dunque prevedere che tra i provvedimenti per cui il governo sarà ricordato vi sarà senz’altro il decreto legge 69/2013 – Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia, andato in Gazzetta Ufficiale il 21 giugno scorso, comunicativamente ribattezzato il Decreto del Fare.
Gli 86 articoli che costituiscono il testo intervengono su diverse macroaree ma anche su questioni molto specifiche. Tra queste, visto anche che il decreto comunque verrà convertito in legge prima della (breve?) pausa estiva, vorremmo qui sottolineare le disposizioni contenute all’articolo 4: Norme in materia di concorrenza nel mercato del gas naturale e nei carburanti.
Dopo il 1° comma dedicato alla riduzione del perimetro di tutela per il prezzo del gas naturale ora ridotto ai soli clienti domestici, dopo che il Dlgs n. 93/2011, aveva fissato il limite di 50.000 metri cubi di consumo annui per il riconoscimento della vulnerabilità e con l’eccezione del comma 7, dedicato al GPL, le altre norme riguardano l’intricata questione delle gare per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale. Le norme, ad eccezione della proroga di 24 mesi per gli ambiti territoriali minimi in cui almeno il 15% dei punti di riconsegna sia in comuni colpiti dal terremoto dell’Emilia del 2012 e della presa d’atto del ritardo per le gare che dovranno tenersi per prime, beneficiarie di ulteriori 4 mesi, sono tutte volte ad accelerare o meglio sbloccare una fase di confronto concorrenziale: la stagione delle gare.
Sono perciò previsti la nomina di un commissario ad acta da parte della Regione con competenza sull’ambito o la possibilità per il Ministero dello sviluppo economico di emanare linee guida su criteri e modalità operative per la valutazione del valore di rimborso degli impianti di distribuzione. Chi segue la materia ben sa, e ricorda, che, in verità, per la stagione delle gare in questi ultimi anni non sono mancate lamentele e tentativi di procrastinazione; non è un caso che la prima dichiarazione di Piero Fassino da presidente dell’ANCI sia stata proprio sull’argomento.
Non è detto che gli strumenti messi in campo con il decreto siano sufficienti dare il via alle gare, tuttavia dovrebbe essere chiaro che per arrivare alla fine è indispensabile che ci sia un inizio e, soprattutto, che, a un certo punto, il conto dei rinvii e dei tentativi di aggiustamento, potrebbe farsi salato, anche per chi li propugna.