Stabilizzazione precari nel SSN

La stabilizzazione dei precari nel settore sanitario sarà presto affrontata con un decreto legge ad hoc. Lo prevede il DL sulla Pubblica Amministrazione approvato lo scorso 26 agosto dal Consiglio dei Ministri, che fissa un termine di 3 mesi entro cui emanare la misura che riguarderà circa 35.000 lavoratori e professionisti del settore sanitario. Non solo medici e dirigenti di struttura, dunque, ma anche infermieri, tecnici e altri 11 profili professionali.

Dopo gli scioperi dei mesi scorsi, la questione della stabilizzazione sarà condivisa con le Regioni e le Province Autonome, considerato il ruolo cruciale che compete loro nella concreta applicazione delle procedure selettive. Anaoo Assomed e altri sindacati medici hanno espresso soddisfazione per quello che è ritenuto un primo ma fondamentale passo per la soluzione di un problema che negli ultimi anni è stato affrontato con “provvedimenti contraddittori e penalizzanti” e che – di fatto – non ha favorito l’occupazione giovanile né una reale riduzione dei costi a invarianza di servizi.

Nonostante si sia compiuto un primo step verso la stabilizzazione dei precari nel nostro sistema sanitario, è sempre presente a tutti – operatori e cittadini – che le performance del nostro SSN sono sempre più condizionate da scarse risorse e da inefficienze strutturali.

Nei prossimi mesi sarà altrettanto importante l’impegno da parte delle istituzioni centrali e locali nel  miglioramento dei servizi, con l’approvazione degli standard ospedalieri e delle relative dotazioni organiche, ristrutturazione delle reti ospedaliere e territoriali, disciplina della carriera dei medici e responsabilità professionale, in attesa che venga siglato il nuovo Patto della Salute.

Coordinatore Scientifico Area Innovazione dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Economia e Gestione delle Aziende Sanitarie dell’Università Cattolica, e un MA in European Economic Studies al College of Europe di Bruges.

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