Nessuna incompatibilità tra la normativa comunitaria e quella italiana per quanto riguarda la vendita dei farmaci a totale carico del paziente, ma con obbligo di ricetta (fascia C). Così si è espressa lo scorso 5 settembre l’Avvocatura Generale della Corte di Giustizia Europea, depositando le proprie conclusioni sulla questione della legittimità della normativa italiana che vieta alle parafarmacie di vendere i farmaci con obbligo di ricetta bianca.
Per una sentenza definitiva si dovrà aspettare la fine dell’anno, ma intanto dall’Europa arriva una prima risposta ai rappresentanti delle parafarmacie italiane, dopo che il TAR della Regione Lombardia, dando loro ragione, aveva rimesso la questione alla Corte di Giustizia Europea, in attesa della prossima pronuncia della Corte Costituzionale. La normativa italiana non è quindi in contrasto con l’art. 49 del Trattato dell’Unione Europea, che fa riferimento al principio di libertà di stabilimento.
La restrizione alla libertà evidenziata nel diniego del legislatore nazionale alla vendita nelle parafarmacie dei farmaci in fascia C è dunque proporzionale e giustificata da motivi d’interesse generale quali, in primis, la tutela della salute. L’apertura alle parafarmacie potrebbe riguardare all’incirca 4.000 prodotti secondo Federconsumatori.