Le insidie delle nuove forme di comunicazione e l’alfabetizzazione della persona digitale

Il 29 gennaio 2014, in occasione della Giornata Europea per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, ha presentato il volume “Educare alla rete. L’alfabeto della nuova cittadinanza nella società digitale”. Si tratta di una raccolta delle principali campagne di comunicazione istituzionale realizzate dell’Autorità e dirette alle famiglie, al mondo della scuola, alle amministrazioni pubbliche e alle imprese.

Gli effetti collaterali dei social network, la privacy 2.0. a scuola, nell’ambito sanitario, durante l’utilizzo di smartphone e tablet, il fenomeno del cloud computing, i rimedi alla minaccia dello spam; questi alcuni dei temi  oggetto del Volume.

In un’epoca in cui internet da strumento di comunicazione si è trasformato in presupposto dell’agire individuale, in cui è divenuto la principale piattaforma su cui costruire relazioni interpersonali, lavoro ed erogazioni di servizi, commerci e contenuti, sembra più che mai pertinente un’iniziativa come questa capace di far emergere le sfaccettature di un ambiente in cui, oramai, nasce la cultura e si “forma un modo di abitare il mondo e di organizzarlo, in cui è divenuto necessario prendere coscienza che non si tratta di una realtà parallela ma piuttosto di uno spazio in cui si dispiega una parte sempre più importante della vita reale”.

Una rivoluzione digitale di tale portata, afferma Soro, che trasforma in “dati” segmenti sempre più importanti delle nostre vite private, propone problemi nuovi per le nostre libertà. Nello spazio digitale si possono violare le nostre persone, si possono negare i diritti, si possono manipolare o perfino rubare informazioni che riguardano strettamente aspetti fondamentali della nostra esistenza. La sfida più grande che dobbiamo affrontare è quella di riuscire ad accompagnare la società in un processo di elaborazione delle misure, della cultura e della sensibilità necessarie per far fronte ai nuovi problemi posti dallo sviluppo tecnologico.

Sulla stessa linea d’onda, la Risoluzione approvata nel novembre 2013 dall’ONU sul tema della privacy nell’era digitale, invita gli Stati membri ad operare allo scopo di prevenire le violazioni del “diritto umano alla privacy”. Nella stessa prospettiva, le Autorità garanti per la protezione dei dati del mondo, riunite nella 35° Conferenza Internazionale di Varsavia, hanno adottato una specifica Risoluzione sulla promozione dell’educazione digitale.

Tutte misure dedicate alla volontà di fornire adeguate risposte alle nuove sfide che la rivoluzione digitale pone non solo a tutti gli attori istituzionali ma anche ai media, alle associazioni di categoria e al mondo del web nella sua generalità. In questo contesto, L’Autorità intende porsi quale sintesi tra efficienza, progresso, rispetto dei diritti e valore delle persone, “un collaudato punto di incontro tra tutti gli interlocutori”.

 

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