Venezia chiama Europa: ripensare il sostegno al cinema nel nuovo habitat digitale

Il 31 agosto, nel corso della 71ª Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, si è tenuta la presentazione dei dati più significativi contenuti nel Report delle attività DG Cinema 2013 (a breve disponibile online sul sito www.cinema.beniculturali.it, con un resoconto delle varie linee di intervento statali a sostegno del cinema e un raffronto delle dinamiche di investimento pubblico.

Dal rapporto emerge che il volume degli investimenti pubblici nazionali erogati in forma diretta e indiretta dalla Direzione Generale per il Cinema nel 2013 a sostegno dell’intera filiera cinematografica, Ammonta a circa 190 milioni di euro, un dato in calo dell’8% rispetto al 2012. Il valore dei crediti d’imposta (95,4 milioni di euro) supera quello delle risorse dirette derivanti dal FUS che hanno subito la contrazione maggiore.

L’incontro organizzato in occasione del festival ha offerto una panoramica sull’intero arco 2005-2013, cioè dall’entrata in vigore della legge Urbani, unica norma quadro in materia. Ciò che si evidenzia da questo studio del Mibact, è una vera e propria “mutazione genetica” del modo di finanziare il cinema con uno spostamento degli interventi da un modello basato principalmente sul finanziamento diretto erogato alle imprese del settore a quello indiretto (tax credit), che non si esprime tanto nell’allocazione di risorse stanziate a favore del cinema, bensì nel loro mancato percepimento da parte dello Stato sotto forma di imposte.

Un peso particolarmente rilevante è detenuto dal tax credit per le imprese che investono in produzione cinematografica, siano esse di settore, terze o addirittura estere. Più in generale, i due segmenti della filiera maggiormente sostenuti dal Mibact risultano la produzione e l’esercizio mentre l’apporto a favore della distribuzione è decisamente minore, anche per effetto della transizione verso il sostegno indiretto. Ad assorbire la maggioranza delle risorse ministeriali è però senza dubbio la produzione, intesa anche come sostegno allo sviluppo e alla sceneggiatura, mentre con il drastico calo del sostegno diretto l’esercizio ha perso un’entrata  di importanza cruciale come i contributi in conto capitale.

L’evento è stata l’occasione per fare il punto sulle attività della Dg Cinema a livello europeo con interventi da parte Michel Magnier, Direttore cultura e creatività, DG istruzione e cultura della Commissione Europea  il quale ha denunciato l’assenza in Europa di una forte una strategia comune sul cinema dovuta al fatto che ogni paese ha sviluppato una sua politica nazionale. Ha chiuso i lavori Silvia Costa, neo presidente commissione cultura e istruzione del Parlamento europeo che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di vigilare sul budget di Europa Creativa principale strumento finanziario europeo a sostegno del cinema nei prossimi anni. Nel 2013 l’Italia ha ricevuto poco più di 6 milioni di euro dall’ex Programma Media 2007-2013 (confluito nell’attuale Programma Europa Creativa) ovvero il 7% delle risorse complessive, cui si sono aggiunte ulteriori risorse per la digitalizzazione delle sale, “Europa Cinemas” e “Media Mundus” per un totale di oltre 9 milioni. A ricevere il sostegno più rilevante è stata l’area della distribuzione, con quasi il 60% delle risorse, ovvero quel segmento della filiera che al contrario a livello nazionale riceve contributi in misura molto maerginale.

L’Italia durante il semestre di Presidenza del Consiglio dell’Unione europea intende favorire l’adeguamento e il rafforzamento degli strumenti di tutela dell’identità culturale e di promozione della diversità culturale alla luce del nuovo ecosistema digitale e della conseguente moltiplicazione dei canali di distribuzione dei contenuti. Tra i punti cardine dell’agenda italiana:

  • revisione della Direttiva Servizi Media Audiovisivi anche nell’ottica del coinvolgimento degli operatori cosidetti OTT (Over-the-Top);
  • ripensamento dei modelli di intervento pubblico ai vari livelli territoriali in un’ottica di maggiore complementariertà;
  • adeguamento dei modelli economico-commerciali al mutato contesto e azioni volte all’ampliamento del pubblico con particolare riferimento ad una maggiore diffusione dei servizi video on demand accanto ai tradizionali canali di fruizione.

La discussione dei temi che la Presidenza italiana intende promuovere sarà sostenuta in due ambiti:

  • la Direzione Generale per il Cinema – MiBACT organizzerà una conferenza internazionale che avrà luogo il 23 e 24 ottobre a Roma alla presenza delle delegazioni dei Ministeri della Cultura dei 28 paesi membri, allo scopo di individuare temi e proposte per una revisione della regolamentazione comunitaria sull’audiovisivo, i cui risultati verranno presentati al Consiglio dei Ministri della Cultura europei, previsto a Bruxelles  il 25 novembre 2014.
  • la Direzione Generale per il Cinema, inoltre, presiede e coordina l’Audio-visual Working Party, il gruppo di lavoro specializzato sull’audiovisivo del CAC, il Comitato Affari Culturali, organo che lavora per il Consiglio dell’Unione europea valutando le proposte in materia di cooperazione culturale, preparando i lavori del Consiglio dei Ministri della Cultura e provvedendo al monitoraggio delle iniziative in atto.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.