Per il 2013 il Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali(OsMed) aveva rilevato innanzitutto il complessivo aumento della spesa farmaceutica totale, corrispondente a un volume pari a circa 26 miliardi di euro (+2,3% rispetto il 2012). Anche se la spesa territoriale complessiva (pubblica e privata) era cresciuta dell’1,7% rispetto all’anno precedente, era stata ancora una volta l’entità di sforamento della componente farmaceutica ospedaliera a preoccupare di più,con uno sforamento rispetto al tetto dello 0,5%. Con l’inclusione dei medicinali di fascia H e C dispensati in distribuzione diretta e per conto –prevista ai fini del monitoraggio dalla L. 135/2012 – nel 2013 la spesa aveva sforato il tetto di finanziamento programmato(3,5%) del 20,5%. Rispetto il 2012, l’incremento di spesa per l’acquisto dei medicinali da parte delle strutture sanitarie pubbliche (ospedali , ASL, IRCCS) era stato del 6,2%. Un mese prima del Rapporto, l’Aifa aveva diffuso i dati del primo trimestre del 2014: se rispetto allo stesso periodo del 2013 la spesa territoriale registrava una contrazione del 3%, la spesa ospedaliera già debordava con un disavanzo di circa 342 milioni di euro (4,6% del FSN).
Ora l’aggiornamento del monitoraggio della spesa farmaceutica regionale per il periodo gennaio–giugno conferma questi trend. La spesa territoriale, al netto del payback,ammonta a 6.180 milioni di euro (11,2% del FSN) e si mantiene agevolmente entro il tetto dell’11,35%, anche se il dettaglio regionale rivela altre sfumature. Ad esempio che le Regioni che hanno superato la soglia anche in modo consistente sono quasi tutte sottoposte a Piano di Rientro (Abruzzo, Campania, Calabria, Lazio, Sicilia e Puglia). La Sardegna fa eccezione, anche se registra il disavanzo più accentuato (14% del Fondo Sanitario Regionale). Rispetto il primo semestre del 2013 per la spesa farmaceutica convenzionata l’incremento nel numero di ricette erogate è stato pari al 0,3% e la compartecipazione totale è aumentata del 3,6%.
D’altra parte l’impattodello sforamento della componente ospedaliera è ancora più elevato rispetto alle rilevazioni del primo trimestre. La spesa netta è di 2.802,1 milioni (4,77% del FSN), pari a 747 milioni di euro di disavanzo. Anche in questo caso, l’analisi di dettaglio rileva la disparità di spesa tra una Regione e l’altra (maggiore per Toscana, Puglia, Sardegna e Umbria), anche se tutte – a eccezione della Val d’Aosta e della Provincia Autonoma di Trento – registrano un disavanzo.
Proiettando i dati del primo semestre sull’intero anno, AIFA stima un volume di sforamento di circa 1,5 miliardi di euro della spesa ospedaliera. Ciò non fa che confermare che il tetto di spesa (pure innalzato nel 2012 dal 2,4% al 3,5%) si rivela ancora palesemente inadeguato. Si sottostimano soprattutto i costi delle innovazioni terapeutiche che nei prossimo mesi entreranno sul mercato (farmaci oncologici, per Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla, HIV, sistema nervoso centrale) ed è emblematico il caso della contrattazione – non ancora conclusa tra Aifa e Gilead – sul prezzo di un nuovo importante farmaco contro l’Epatite C.