Epatite C: il difficile connubio tra innovazione e spesa

Ieri l’Agenzia Italiana del Farmaco ha attivato un nuovo programma d’uso per una terapia per l’Epatite C, questa volta di Abbvie, determinando la categoria dei pazienti beneficiari. Questa volta la terapia è destinata a coloro che sono intolleranti all’interferone. AIFA ha velocizzato la procedura di accesso, eleggendo 13 centri di eccellenza nazionale, distribuiti su tutto il territorio italiano, e utilizzando il canale di accesso per uso compassionevole.

La celerità nella somministrazione di tale trattamento è sollecitata dalla premura di allargare la possibilità di cura per i pazienti affetti da Epatite C e con gravi rischi per la salute che tale virus arreca. Ciò dimostra che da parte delle Istituzioni c’è una particolare attenzione a diffondere il prima possibile trattamenti innovativi e che danno risposte chiare a patologie fino ad ora non trattate.

Dall’altro canto le stesse istituzioni non possono negare come di fronte a una nuova rivoluzione della cura dell’essere umano per via delle sempre maggiori innovazioni che da qui a pochi anni saranno disponibili, la garanzia di accesso per tutti si scontra con gli elevati costi di questi trattamenti.

Trovare la giusta misura nel determinare il prezzo di rimborso dei farmaci e garantire l’accesso a tutti non sarà facile per il regolatore nel prossimo futuro. Serve a questo scopo una classe dirigente sempre più competente nella valutazione e contrattazione. Tutti gli stakeholders devono essere coinvolti: dalla politica nazionale e regionale, ai pazienti, alle istituzioni, all’industria e alle parti sociali.

Tutti gli stakeholders del sistema sanitario devono trovare una convergenza e confrontarsi con un sistema di regole e un metodo di valutazione dell’efficacia uniforme e integrato su tutto il territorio italiano.

Inoltre, è necessario realizzare un nuovo sistema di Pricing and Reimbursement adattivo uniforme tra tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea. Tale sistema deve permettere sempre di più di remunerare a un prezzo adeguato i trattamenti che si mostrano realmente efficaci per ogni singolo paziente trattato. Un sistema adattivo di licenza e di rimborso dunque permetterebbe di pagare meglio i trattamenti efficaci, permetterebbe di risparmiare risorse e migliorare le cure, e al tempo stesso riduce i fenomeni distorti di commercio parallelo tra Stati derivanti da un mercato europeo del farmaco ancora nazionale e non integrato nel mercato unico.

Coordinatore Scientifico Area Innovazione dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Economia e Gestione delle Aziende Sanitarie dell’Università Cattolica, e un MA in European Economic Studies al College of Europe di Bruges.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.