Il 2014 ha visto la consacrazione dell’Internet of Things il cui mercato, in Italia, raggiunge complessivamente il valore di 1,55 miliardi di euro, trainato non solo dagli ambiti tradizionali che utilizzano la connessione tramite rete cellulare ma anche da applicazioni che sfruttano altre tecnologie di comunicazione.
L’Internet of Things sta dunque sempre più diventando il fulcro del business non solo delle startup del settore, ma anche dei big, primo tra tutti Google il quale ha richiesto ed ottenuto la registrazione di un brevetto che consentirà la produzione e commercializzazione di giocattoli che incorporano microfoni, altoparlanti, fotocamere ed elementi motori, oltre che connessione a internet senza fili, in grado di attivarsi con comandi vocali, esprimere forme di curiosità o sorpresa, muovere e ruotare la testa, nonché impartire istruzioni e comandi ad altri dispositivi sulla base delle indicazioni provenienti dai proprietari di casa. Si tratta, dunque, di nuovi robot che potranno assumere la forma dell’orsacchiotto o magari di una bambola e che potrebbero assumere un ruolo da protagonisti nelle case “smart” del futuro in cui un numero sempre maggiore di oggetti sarà connesso alla rete.
Non si tratta, a ben vedere, di una soluzione ad oggi sconosciuta. È una tendenza in atto già da qualche tempo ove si pensi al cilindro Echo venduto da Amazon negli Stati Uniti – attraverso cui è possibile ordinare cibo e controllare il meteo – oppure alla Barbie smart, in grado di interagire con i bambini con cui gioca. Il livello di sofisticazione tuttavia è crescente e pone in luce un serie di criticità che si accompagnano alla diffusione di robot con queste caratteristiche e funzioni: problemi che attengono, da un lato, alla privacy e, dall’altro, alla tutela dei minori. Ed infatti, la presenza di telecamere e microfoni rivolti ai bambini e la connessione internet necessaria per l’elaborazione dei dati, impone un’attenta riflessione circa le misure di sicurezza da adottare. Non c’è dubbio, infatti, che in un mondo che sempre più valorizza i dati è indispensabile predisporre delle misure in grado di impedirne utilizzi illeciti. Allo stesso modo non può essere sottovalutato il rischio che da remoto, attraverso la rete, possano essere alterati i comportamenti dei giocattoli in danno dei minori.
In una società sempre più smart in cui la rete sempre più sta diventando il luogo privilegiato del nostro vivere quotidiano, crescono dunque le opportunità ma anche le sfide da affrontare e cresce forse la necessità di instaurare un dialogo più ampio, che valichi i confini nazionali e che ponga al centro il “governo” della rete.