Lo stile di vita dei giovani italiani e la sanità di domani

ok Fumatori, poco propensi a mangiare frutta e verdura ma consumatori di alcolici, sedentari e connessi spesso allo smartphone: sarebbe questo il ritratto degli studenti italiani, secondo l’indagine “Sportello Salute Giovani”, promossa dai ricercatori della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Malgrado otto studenti su dieci si ritengano in buona o ottima salute, il loro stile di vita risulterebbe poco salutare e, a lungo andare, potrebbe tradursi in nuovi costi in termini di salute e denaro. Dallo studio emerge infatti che quattro studenti su dieci consumano la quantità di frutta giornaliera raccomandata, due su dieci mangiano la quantità minima di verdure, quattro su dieci bevono settimanalmente birra e vino, tre su dieci fumano, non praticano attività fisica e non si preoccupano della loro salute riproduttiva, infine ben sette su dieci rimangono connessi allo smartphone sempre e in ogni luogo. La ricerca, effettuata su 8516 studenti (5702 donne (67%) e 2814 uomini (33%)), di età compresa tra i 18 ed i 30 anni, provenienti da dieci università italiane  e pubblicata sugli Annali dell’ISS, ha portato alla luce diversi punti importanti riguardanti gli stili di vita dei giovani studenti italiani:

Abitudini alimentari: il 44% consuma una porzione di frutta al giorno, il 22,5% consuma almeno due porzioni di verdura al giorno ed in entrambi i casi le donne mostrano abitudini alimentari più salutari, mentre l’11,5% consuma troppa caffeina. La maggior parte degli studenti universitari presenta un Indice di Massa Corporea nella norma, solo il 13,7% risulta sottopeso mentre l’11,2% è in sovrappeso o obeso, in particolare la condizione di sovrappeso/obesità è maggiormente presente nei maschi rispetto alle femmine (18,5% vs 7,5%), mentre le condizioni di sottopeso/anoressia si riscontrano più nelle donne che negli uomini (19,4% vs 2,3%).

Attività fisica: il 25,8% degli studenti intervistati non pratica alcuna attività fisica, in particolare le donne risultano più sedentarie degli uomini (30,5% vs 16,2%), inoltre lo 0,9% ha ammesso di aver fatto uso di sostanze dopanti.

Fumo, alcolici e droghe: il 24% degli intervistati fuma, circa il 42% beve alcolici settimanalmente, circa il 40% ha fumato almeno uno spinello e il 2% utilizza altre droghe (prevalentemente cocaina). Inoltre il 5% ha guidato sotto l’effetto di alcolici mentre il 3% dopo aver assunto sostanze stupefacenti, mettendo quindi a rischio non solo la propria vita ma anche quella di altre persone.

Salute riproduttiva: il 30,9% delle donne non si è mai recata dal ginecologo e il 2,5% degli studenti intervistati ha già avuto una patologia sessualmente trasmessa (soprattutto Herpes genitale e Chlamydia). Circa il 22% delle donne ha usato la pillola del giorno dopo, ma il 16,8% degli studenti non avrebbe ancora avuto il primo rapporto sessuale ed il 24,2% lo ha avuto dopo i 18 anni. Inoltre è stata registrata una bassa copertura vaccinale per rosolia, morbillo e parotite.

Utilizzo delle tecnologie: il 99,7% degli studenti ha almeno un cellulare e circa il 69% usa smartphone, i-phone e i-pad.

Infine, riguardo lo stato globale di salute, il 77,1% degli studenti ha dichiarato di essere in buona/ottima salute, mentre il 25,8% ha detto di avere quasi ogni giorno diversi disturbi, quali cefalea, mal di schiena, mal di stomaco, stanchezza, nervosismo, vertigini e difficoltà ad addormentarsi. In base a questi dati, appare opportuno sia promuovere un modello organizzativo in grado di favorire uno stile di vita sano, sia fornire maggiori informazioni riguardanti le conseguenze dovute alle cattive abitudini, che a lungo andare incrementano il rischio di sviluppare delle patologie croniche, che si traducono in perdita di salute e di denaro sia per le famiglie che per il nostro SSN.


Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Biotecnologie Mediche presso l'Università di Tor Vergata nel 2012, ha conseguito un master in Management e Marketing Farmaceutico nel 2013.

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