Il Fondo Nazionale per i farmaci oncologici per affrontare la sfida contro il cancro

imagesDa tempo si discute sulle ipotesi di revisione dell’attuale governance farmaceutica, tra cui, principalmente, la possibilità di suddividere il tetto della spesa farmaceutica per macroaree terapeutiche: fra queste, le principali ad essere interessate, sarebbero sicuramente l’oncologia, le malattie cardiovascolari e quelle infettive e autoimmuni.

L’oncologia rappresenta indubbiamente uno dei settori più critici ed è innegabilmente tra le categorie terapeutiche che hanno maggior necessità di risorse.

Nel corso degli anni la spesa per i farmaci antitumorali è incrementata di molto; nel 2014, differentemente dagli anni precedenti e per la prima volta, i farmaci antineoplastici e immunomodulatori si sono collocati al secondo posto in graduatoria tra le categorie terapeutiche a maggiore impatto in termini di spesa farmaceutica complessiva (€ 3.934 milioni) e sono stati la prima categoria per spesa pubblica (Classe A-SSN e strutture pubbliche, € 3.899 milioni)[1]. Anche gli ultimi dati riportati nel Rapporto OsMed, relativi ai primi nove mesi del 2015, riconfermano i farmaci antineoplastici e immunomodulatori come la prima categoria a maggior spesa pubblica[2].

Nel nostro Paese, solo nel 2015, sono stati stimati 363.300 nuovi casi di tumore. È bene precisare, però, che grazie alle campagne di prevenzione e ai farmaci innovativi sono aumentate le percentuali di sopravvivenza: oggi, infatti, il 60% dei pazienti riesce a sconfiggere la malattia.

Altri farmaci innovativi, che potrebbero cambiare ulteriormente le aspettative di vita dei malati di cancro, saranno a disposizione nei prossimi mesi ed è, quindi, giunto il momento di mettere in campo le misure necessarie per garantire la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale e l’accesso alle cure a tutti i pazienti colpiti dalla malattia, che ad oggi sono circa 3 milioni.

La suddivisione per macroaree della spesa farmaceutica risponde all’appello lanciato dall’ Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) di istituire un fondo nazionale per i farmaci oncologici innovativi. Tale fondo potrebbe essere finanziato – così sostiene Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM – con il gettito derivante dal tabacco.

La proposta di AIOM di revisione dell’attuale governance farmaceutica è stata accolta positivamente dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Mario Melazzini e Luca Pani, rispettivamente Presidente e Direttore Generale dell’Agenzia affermano che “AIFA ha proposto da tempo la possibilità di svincolare il finanziamento dei farmaci innovativi ad alto costo dal Fondo Farmaceutico Nazionale e di istituire dei budget specifici per ciascuna area terapeutica, non solo per l’oncologia, affidati al monitoraggio in tempo reale attraverso i Registri AIFA”. Inoltre proseguono, asserendo – in linea con quanto dichiarato dai vertici AIOM –  che “questa nuova modalità di attribuzione dei budget consentirebbe di distribuire le risorse tenendo conto dell’impatto delle nuove molecole ad alto potenziale di innovazione sulle diverse aree”.

È fondamentale, dunque, ottimizzare la spesa, migliorare l’appropriatezza prescrittiva ed istituire un vero e proprio “Fondo Nazionale per l’Oncologia” per affrontare la sfida contro il cancro e garantire a tutti i pazienti i trattamenti oncologici.

Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Economia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con una tesi in Finanza Aziendale Internazionale. Successivamente ha conseguito un master di II livello in “Concorrenza, economia della regolamentazione e della valutazione”, presso la medesima università.

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