In attesa che il completamento dell’iter del DDL Concorrenza definisca l’esatta data e le modalità di gestione della fine del mercato tutelato, martedì si è tenuto a Roma un convegno promosso da Aiget ed I-Com teso a stimolare non solo la ripresa del dibattito parlamentare (e la conseguente celere chiusura dei lavori), ma anche a sottolineare i potenziali vantaggi che il libero mercato potrebbe portare ai consumatori.
Dalla presentazione I-Com è emerso che l’offerta sul mercato è ancora tendenzialmente concentrata nei Paesi di riferimento[1], soprattutto sul fronte elettrico, meno su quello gas.
Come emerge dalla figura sottostante, la domanda italiana per quanto ancora fortemente legata ai regimi tutelati in termini di singoli punti prelievo/riconsegna, sta reagendo e si registra una un continua riduzione di tali regimi. Si pensi che in 5 anni i clienti in maggior tutela sono passati dall’83,5% al 68,4% e quelli in tutela dal 91,4% a 68,1%, il che denota comunque un atteggiamento di apertura da parte del cliente finale. Situazione decisamente diversa appare se si considera il mercato in termini di volumi dove per entrambi i settori nello stesso periodo (2010-2014) si ravvisa un andamento crescente del libero mercato fino a raggiungere quota 75,2% nel settore elettrico e 67% in quello gas.
Successivamente si è passati allo studio delle possibili evoluzioni del business delle società energetiche, considerando i benefici derivanti dallo sfruttamento della flessibilità della domanda e cercando di comprendere l’attitudine dei consumatori all’acquisto online. Dal confronto dei Big 5 si riscontra una continua crescita di tali acquisti (spesso più che raddoppiati) dal 2006 ad oggi. Il Regno Unito e la Germania si palesano come i Paesi più vivaci da tale punto di vista, mentre l’Italia, pur confermando la tendenza, risulta essere più restia. Nel tentativo di “affermare un nuovo modo di vendere l’energia”, che sfrutti i nuovi canali messi a disposizione dalla tecnologia e sia di facile accesso, il Regolatore italiano ha delineato uno strumento di accompagnamento al mercato libero di tipo web based (Tutela Simile).
Per quanto riguarda i principali messaggi emersi si riscontra la necessità di una tempestiva e definitiva approvazione del DDL Concorrenza, confermando il termine del 2018 come improrogabile. Discutendo sulla possibilità di assegnazione dei clienti ai fornitori tramite aste, i pareri sono discordanti, ma sembra esserci un accordo sul fatto che non debbano partire contestualmente alla totale apertura del mercato.
Nei giorni successivi al Convegno alcune imprese e associazioni dei consumatori hanno scritto al neo Ministro Calenda chiedendo approvazione del DDL nei tempi previsti (giugno), “affinché le imprese e le istituzioni coinvolte possano mettersi al lavoro per offrire al consumatore e al mercato tutte le opportunità insite nei benefici della concorrenza già dal 1° gennaio 2018”. Esse ritengono inoltre che “l’approvazione nei tempi previsti della legge sulla concorrenza rappresenta il presupposto indispensabile per la costruzione di un mercato dell’energia in cui il cliente sia il protagonista e in cui venga restituita fiducia negli investimenti delle imprese. Si tratta di una grande occasione per il futuro del nostro Paese”.
[1] Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna