Bloomberg: “L’Italia gode di ottima salute”

longevitàQuando si tratta di vivere una vita lunga – e sana – l’Italia è il posto dove stare”. Infatti, il Belpaese guadagna il podio della classifica stilata da Bloomberg Global Health Index. Per ogni paese l’indice è stato calcolato tenendo conto di variabili quali l’aspettativa di vita, le cause di decesso, i rischi per la salute legati all’ipertensione, al tabagismo, alla malnutrizione, alla disponibilità di acqua potabile.

Su 136 Paesi analizzati, l’Italia con un punteggio di 93,11 su 100 è il paese con la miglior salute del pianeta, davanti a Islanda, Svizzera, Singapore e Australia. Seguono Spagna, Giappone, Svezia, Israele e Lussemburgo. Francia e Germania sono rispettivamente al 14° e al 16° posto.

Un bambino nato in Italia può aspettarsi di vivere oltre gli 80 anni. Ma secondo Bloomberg l’Italia è prima in classifica non solo per l’aspettativa di vita alla nascita, ma anche per la qualità della vita e per la buona salute.

Allora, qual è il segreto della nostra salute? Sicuramente la celebre dieta mediterranea, gli stili di vita più salutari e anche il numero di medici, superiore rispetto ad altri Paesi.

Nonostante la crisi economica, la disoccupazione giovanile, il debito pubblico elevato, gli italiani godono di un benessere fisico e mentale migliore rispetto ad americani, canadesi e britannici che soffrono tutti di pressione alta, colesterolo in eccesso e disturbi neurologici. Gli Stati Uniti addirittura si classificano – con non poca sorpresa – al 34° posto con un punteggio pari a 73,05 su 100, dovuto in buona parte all’elevato tasso di obesità, che nei territori più poveri, tra cui Louisiana, Mississippi, Alabama e West Virginia, colpisce il 35% della popolazione.

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Dunque, la salute degli italiani a quanto pare – secondo Bloomberg – resiste anche alle non floride condizioni economiche di buona parte della popolazione e ad un sistema sanitario che seppur universalistico fa non poca fatica a garantire l’equità dell’accesso alle cure e l’assistenza sanitaria adeguata.

Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Economia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con una tesi in Finanza Aziendale Internazionale. Successivamente ha conseguito un master di II livello in “Concorrenza, economia della regolamentazione e della valutazione”, presso la medesima università.

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