Il 5G: al via le sperimentazioni!

La massiccia diffusione di internet e di dispositivi sempre più sofisticati sta ridisegnando le abitudini dei cittadini, ridefinendo le abitudini di consumo ed introducendo per le aziende nuove e strabilianti opportunità di business oltre che nuovi modelli produttivi che nelle macchine e nei sensori trovano la più importante ricchezza. Nessun Paese e nessun comparto industriale è esente dalla rivoluzione in corso. Si tratta di una vera e propria svolta epocale cui si sta accompagna una continua ed impressionante crescita del traffico dati mobile che trova anche nella crescente importanza rivestita dalla fruizione dei contenuti in mobilità, un ulteriore elemento catalizzatore.

La necessità di assicurare reti performanti in grado di gestire enormi moli di traffico sta rendendo sempre più urgenti la ricerca e gli investimenti nello sviluppo del 5G, uno standard tecnologico in grado non solo di migliorare le attuali performance garantite dal 4G, ma anche di abilitare un’ampia serie di nuovi servizi che al momento sono ad un livello di sviluppo embrionale o comunque ridotto – si pensi all’IoT – ma che nel futuro assumeranno un’importanza sempre crescente riuscendo a sviluppare al massimo le proprie potenzialità solo in presenza di standard infrastrutturali avanzati. Ed infatti, il 5G si presenta come una tecnologia a dir poco rivoluzionaria che garantisce una velocità di trasferimento dei dati fino a 100 volte più veloce, riduce fortemente la latenza avvicinandola allo zero, assicura un volume di dati mobili mille volte superiore ai livelli attuali, consente di gestire un milione di dispositivi in 1 kmq, assicura una durata della batteria dei dispositivi almeno pari a 10 anni e consente di utilizzare diverse frequenze da 400 Mhz a 100 Ghz.

Consapevole della straordinaria rilevanza del 5G e delle opportunità di sviluppo che alla diffusione di tale tecnologia si accompagnano, il 14 settembre 2016 la Commissione europea ha diffuso il documento “5G for Europe: an Action Plan” accompagnato dal working document “5G Global Developments” in cui, dopo aver evidenziato i benefici economici connessi alla diffusione del 5G nei diversi settori industriali ed aver descritto i progressi compiuti a livello globale dai diversi Paesi, in accoglimento di molti dei rilievi e suggerimenti forniti dal mondo dell’industria, ha identificato otto diverse azioni per favorire lo sviluppo del 5G in Europa ed in particolare: 1) promuovere trials preliminary dal 2017 e trials commerciali di dimensione multi-nazionale a partire dal 2018 incoraggiando gli Stati membri ad adottare delle roadmap nazionali per lo sviluppo del 5G ed identificare almeno una città “5G enabled” alla fine del 2020; 2) identificare in accordo con gli Stati membri alla fine del 2016 una lista di frequenze “pioniere” da utilizzare per il lancio iniziale dei servizi 5G;  3) adottare un accordo in merito al set completo delle frequenze (sotto e sopra di 6 GHz) da armonizdownloadzare per lo sviluppo delle reti commerciali 5G in Europa; 4) monitorare i progressi e favorire lo sviluppo delle small cells; 5) promuovere alla fine del 2019 la disponibilità di un iniziale standard globale 5G, favorire la standardizzazione dell’accesso radio e la conclusion di partnerships tra diversi settori industriali; 6) pianificare esperimenti tecnologici da realizzare nel 2017 e presentare una dettagliata roadmap a marzo 2017 per l’implementazione di trials commerciali avanzati; 7) incoraggiare gli Stati membri a considerare gli utilizzi della rete 5G per migliorare la performance dei servizi di comunicazione utilizzati per la pubblica sicurezza; 8) identificare le ipotesi e le modalità per una venture financing facility.

Ebbene, aderendo all’invito della Commissione ad individuare entro il 2018 almeno una città “5G enabled”, il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato sul proprio sito l’avviso pubblico relativo ai progetti per la sperimentazione del 5G, dando ufficialmente inizio al processo che consentirà al nostro Paese di dotarsi di una tecnologia per reti mobili di V generazione. Si tratta di un progetto di sperimentazione ambizioso che riguarderà 5 città italiane ed in particolare l’area metropolitana di Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera e che se si prefigge l’obiettivo non solo di .sperimentare la rete 5G da un punto di vista infrastrutturale,  ma anche di acquisire progetti che saranno valutati in relazione ai servizi che saranno sperimentati. Ecco perché il bando non è quindi rivolto solo  agli operatori TLC ma anche ad altri soggetti di livello nazionale ed internazionale che vogliono sperimentare servizi con la tecnologia 5G, ad  università, enti e centri di ricerca ed è incentivato il coinvolgimento di Pmi locali, startup ed enti pubblici.
Lo stesso bando prevede tre lotti, di cui il primo riguarda il territorio della città metropolitana di Milano, il secondo comprenderà la città di Prato e L’Aquila, il terzo Bari e Matera. Le domande potranno essere presentate entro il 15 maggio ed entro il 14 luglio saranno selezionati i progetti che partiranno per la fine dell’anno. La sperimentazione durerà fino al 2020.

Ci troviamo dunque a vivere un momento cruciale in cui il nostro Paese si trova da un lato a lavorare alacremente per la diffusione della fibra e, dall’altro, ad intraprendere la nuova straordinaria avventura del 5G perseguendo la chiara finalità di dotare tutto il territorio nazionale di quelle infrastrutture indispensabili per garantire la disponibilità di servizi innovativi e consentire finalmente a cittadini ed imprese di beneficiare al massimo delle opportunità connesse alla digitalizzazione. Siamo dinanzi ad una sfida molto impegnativa rispetto alla quale il nostro Paese, tradizionalmente all’avanguardia nel settore mobile, non può farsi sfuggire la possibilità di tornare a giocare un ruolo da player di primo livello su scala europea.

 

 

Vicepresidente dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Tor Vergata nel 2006 ha partecipato, nel 2009, al master di II Livello in “Antitrust e Regolazione dei Mercati” presso la facoltà di Economia della medesima università conseguendo il relativo titolo nel 2010, anno in cui ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense.

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