Nei giorni scorsi il Consiglio dei Regolatori Energetici Europei (CEER) ha pubblicato lo “Status Review of Renewables Support Scheme in Europe”, all’interno del quale viene presentata una fotografia dei sistemi di supporto presenti nei vari Paesi europei per le diverse tecnologie e per tipo di strumento, fornendo, inoltre, una panoramica sui costi e sulle prospettive del mercato delle rinnovabili in Europa. Al fine di promuovere la generazione da fonti rinnovabili è infatti possibile sfruttare una vasta gamma di regimi di sostegno variabili per consentire una maggiore integrazione di tali energie nel mercato (feed-in-tariffs, feed-in-premium, certificati verdi).
Analizzando il costo diretto del MWh per elettricità supportata emergono ampie differenze tra tecnologie e Paesi. Nel 2015, in sostanziale allineamento con l’anno precedente, il supporto medio variava da un minimo di 16,20 €/MWh (in Norvegia) ai 183,82 €/MWh (nella Repubblica Ceca), con una media ponderata tra 26 paesi di 110,22 €/MWh. L’Italia si collocava al secondo posto per ammontare medio ponderato di incentivi erogati (179,68 €/MWh).
La percentuale di energia elettrica lorda prodotta grazie al sostegno alle FER variava notevolmente da un paese ad un altro, per esempio nel 2014 in Norvegia solo l’1% dell’elettricità prodotta proveniva da impianti supportati, la percentuale saliva al 62% in Danimarca, mentre la media europea si attestava intorno al 16%. L’Italia si collocava 8p.p. sopra la media con il 24,8%.
Il rapporto mette in evidenza che se da un lato quasi nessuna modifica è stata apportata alle caratteristiche fondamentali dei sistemi di supporto né alla natura del finanziamento (per lo più prelievi non fiscali) né per quanto riguarda gli aspetti della connessione e l’accesso alla rete (alle rinnovabili viene data priorità in termini di connessione di rete e dispacciamento); dall’altro si è verificata una crescita dei sussidi che nel 2015 arrivano a rappresentare il 13% delle bollette elettriche per i clienti domestici, più che raddoppiando il proprio peso in tre anni.
Infine, in termini di integrazione dei mercati, gli impianti FER – almeno oltre una certa soglia di capacità installata – si stanno via via allineando agli impianti convenzionali in termini di responsabilità finanziaria per il bilanciamento dell’elettricità. Cresce inoltre l’importanza dell’autoconsumo in molti paesi membri CEER.
Il Report del CEER risulta essere particolarmente tempestivo in vista dei prossimi negoziati tra Parlamento europeo e Consiglio sulle proposte legislative della Commissione europea per la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, della direttiva recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica e di un regolamento per il mercato interno dell’energia elettrica. Nei prossimi anni il dibattito politico dovrà concentrarsi su una serie di questioni rilevanti quali il raggiungimento degli obiettivi FER (modalità di supporto, accesso alla rete, compensazione riduzioni, responsabilità di bilanciamento) e l’empowerment dei consumatori.