Start-up, energia e innovazione: un connubio perfetto?

immagineCresce in maniera esponenziale il numero delle startup in Italia che, negli ultimi quattro anni, è aumentato ad un tasso medio annuo di ben il 142%. Ad oggi se ne registrano 7.045, quasi il triplo rispetto a soli tre anni fa, e di queste oltre il 15% (1.083) è attivo in ambito energetico, dove la gran parte delle neo-imprese si occupa di attività di R&S e, soprattutto, mostra mediamente una maggiore vocazione ad un’attività innovativa di più alto livello, intesa come capace di tradursi in brevetti depositati o software registrati.

Questi alcuni dei risultati resi noti dal Rapporto I-Com sull’innovazione energetica – “L’INNOVAZIONE ENERGETICA CORRE. Dai laboratori di ricerca alle case degli italiani” – che è stato presentato lo scorso 14 giugno a Roma.

Dall’analisi condotta emerge che il contributo al PIL nazionale delle sole startup energetiche potrebbe arrivare fino a quasi 370 milioni di euro all’anno, circa un sesto del contributo dell’intera popolazione di start-up in Italia, che si stima possa invece raggiungere 1,4 miliardi di euro. A contribuire maggiormente a questo risultato è certamente il Nord (con 244 milioni di euro), dove la start-up energetica “rappresentativa” produce, in media, anche più (€873.000) della singola start-up  attiva in altri settori (€767.000). In coda restano le startup del Mezzogiorno, che producono comunque mediamente oltre mezzo milione di euro.

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Resta, insomma, l’aspetto dimensionale la maggiore criticità, soprattutto in termini di forza lavoro impiegata: l’86% delle start-up energetiche attualmente presenti in Italia impiega meno di 5 addetti – il 95% meno di 10 – e dalle stime risulta una forza lavoro complessivamente impiegata pari, al più, a 6.000 unità complessive per il comparto energia, un numero certamente esiguo per parlare di un reale impatto sul mercato del lavoro, ma che ci si aspetta sia destinato a crescere, date le prospettive e anche l’attenzione della politica che si mantiene alta: le forme di incentivazione, negli ultimi anni, non sono mancate, e risale a circa un anno fa il lancio dell’iniziativa #StartupSurvey, voluta per effettuare il primo vero e proprio censimento delle start-up italiane innovative, allo scopo di raccogliere il maggior numero di informazioni – in particolare sui temi di innovazione, finanziamenti e capitale umano –  per continuare nel percorso di sviluppo di servizi di qualità.

Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata all’Università Commerciale L. Bocconi in Economia, con una tesi sperimentale sull’innovazione e le determinanti della sopravvivenza delle imprese nel settore delle telecomunicazioni.

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