Energy Union: a che punto siamo?

Unione-Europea-1024x768Pubblicata lo scorso 24 novembre, la terza relazione sullo stato dell’Unione dell’energia ripercorre i progressi compiuti dopo la pubblicazione della seconda relazione a febbraio 2017 e guarda con interesse all’anno a venire.

Secondo quanto indicato dalla relazione, la UE è sulla buona strada per realizzare il progetto dell’Energy Union creando posti di lavoro, crescita e investimenti. Si stanno mettendo in atto varie azioni a sostegno di una transizione socialmente equa verso l’energia pulita. La società nel suo complesso (cittadini, città, aree rurali, imprese, mondo accademico, parti sociali) svolgerà un ruolo fondamentale per progredire ulteriormente lungo il percorso tracciato e per impegnarsi attivamente nello sviluppo di soluzioni per il futuro.

La terza relazione conferma inoltre l’importanza delle infrastrutture per la transizione energetica. Le infrastrutture (energetiche, dei trasporti e delle telecomunicazioni) sono e saranno sempre più interconnesse: le reti locali diventeranno sempre più importanti per la vita quotidiana dei cittadini europei, orientati verso elettro-mobilità, produzione decentrata di energia e gestione attiva della domanda. Nonostante i notevoli traguardi raggiunti, sussistono alcuni ostacoli in particolare per quanto riguarda l’energia elettrica, per affrontare i quali la Commissione ha adottato una comunicazione sull’attuazione dell’obiettivo del 15% di interconnessione elettrica entro il 2030, adottando inoltre il terzo elenco di progetti di interesse comune (PCI).

A meno di tre anni dalla pubblicazione della strategia quadro per l’Unione dell’energia, la Commissione ha presentato quasi tutte le proposte necessarie a realizzare l’obiettivo di mettere “l’efficienza energetica al primo posto” con la comunicazione Energia pulita per tutti gli europei, sostenendo l’UE affinché resti alla testa dell’azione per il clima e le energie rinnovabili e offrendo un trattamento equo ai consumatori di energia.

Le iniziative all’interno de l’Europa in movimento[1] insieme a quelle presentate con il Pacchetto mobilità pulita[2] rappresentano inoltre passi in avanti concreti per completare il progetto dell’Unione dell’energia.

La realizzazione dell’Unione dell’energia richiede impegno e stretta collaborazione tra la Commissione, gli Stati membri e la società nel suo insieme. Proprio per questo all’inizio del 2018 gli Stati membri dovranno mettere a punto progetti di piani nazionali integrati per l’energia e il clima, incentrati sul post 2020. Attraverso questi progetti di piani nazionali l’Unione potrà dimostrare di essere un punto di riferimento a livello mondiale, diventando leader nella transizione energetica verso l’energia pulita.

Dimostrare ambizione su questioni quali le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, l’innovazione nel campo dell’azione per il clima e dell’energia pulita – assicurando contemporaneamente i giusti segnali di prezzo sul mercato – è un presupposto indispensabile per attrarre gli investimenti necessari a modernizzare l’intera economia dell’UE a vantaggio dei cittadini.

L’Unione dell’energia ha già ottenuto risultati ma è fondamentale continuare a impegnarsi per raggiungere i restanti traguardi.

Di seguito una lista dei documenti ad oggi adottati:

  • Terza relazione sullo stato dell’Unione dell’energia e allegati (1,2,3,4) [3]
  • Terzo elenco dei progetti di interesse comune (PCI)
  • Comunicazione sulle infrastrutture (sull’attuazione dell’obiettivo del 15% di interconnessione elettrica)
  • Relazione sui progressi compiuti in materia di efficienza energetica
  • Relazione sul funzionamento del mercato europeo del carbonio
  • Relazione sul Patto dei sindaci
  • Relazione su tendenze e proiezioni a cura dell’Agenzia europea dell’ambiente
  • Studio sui prosumer di energia nel settore residenziale

 


[1] Rivolte al settore dei trasporti con l’obiettivo di rimanere competitivi nel quadro di una transizione socialmente equa verso l’energia pulita e la digitalizzazione (marzo 2017).

[2] Che costituisce un decisivo passo avanti nell’attuazione degli impegni assunti dall’UE nel quadro dell’accordo di Parigi per una riduzione vincolante delle emissioni di CO2 di almeno il 40% da oggi al 2030 (novembre 2017).

[3] Allegato 1: tabella di marcia aggiornata per l’Unione dell’energia; allegato 2: osservazioni politiche; allegato 3: stato di avanzamento dell’attività di preparazione dei piani nazionali per l’energia e il clima; allegato 4: progressi compiuti per accelerare l’innovazione nel settore dell’energia pulita; schede informative sui 28 Stati membri dell’Unione dell’energia.

 

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