Trust Barometer di Edelman: le aziende italiane fanno il pieno di fiducia

BarometerCresce in Italia la fiducia nelle aziende, reputate più capaci del governo di guidare il Paese verso un futuro migliore. Aumenta inoltre la credibilità dei giornalisti tradizionali a discapito dell’attendibilità dei social media, che nella percezione dell’opinione pubblica risultano sempre meno affidabili a causa delle fake news.

Sono questi i dati principali sul nostro Paese che emergono dal rapporto “Trust Barometer” realizzato dalla società di comunicazione Edelman. L’indagine – giunta quest’anno alla sua diciottesima edizione e presentata al Senato dall’amministratore delegato di Edelman Italia Fiorella Passoni, – si concentra sul tema della fiducia, analizzato con riferimento particolare ad alcuni ambiti e settori specifici. In totale, sono 28 i Paesi coinvolti nella ricerca per un totale di oltre trentamila persone intervistate.

Secondo Edelman il 34% degli italiani affiderebbe la gestione del Paese alle aziende mentre solo l’11% confida che questo ruolo possa essere efficacemente svolto dall’esecutivo. Non a caso, d’altronde, l’istituzione governo continua a riscuotere una fiducia in costante calo: il 61% degli intervistati lo considera, infatti, la meno credibile tra le istituzioni italiane. Uno scetticismo ben superiore a quello che si riscontra negli altri Paesi esaminati dove a non ritenere affidabile il governo è in media il 42% della popolazione.

La rilevante fiducia che gli italiani ripongono nelle imprese fa inevitabilmente anche alzare l’asticella delle aspettative. I cittadini si attendono che possano offrire prodotti di alta qualità (62%), agire in modo tale che l’azienda sia affidabile (60%), prendere decisioni in linea con i valori di riferimento (57%) e pagare nella stessa misura i diversi generi (52%).

Molto positivo che le imprese italiane raccolgano consensi crescenti anche fuori dai confini nazionali: il grado di affidabilità delle nostre aziende è, infatti, salito di 2 punti percentuali nella graduatoria mondiale. La credibilità delle nostre aziende ha raggiunto il 50%, la stessa delle imprese Usa che, però in questa speciale classifica sono crollate nell’ultimo di 5 punti. In testa alla graduatoria complessiva troviamo, invece, le imprese canadesi, seguono quelle svizzere e quelle svedesi. In calo le aziende inglesi e tedesche che perdono rispettivamente il 4 e il 2%.

La tecnologia è il settore che riscuote il maggior successo, con percentuali del 78% nel nostro Paese e del 75% come media mondiale. Tra le attività delle imprese tecnologiche, in Italia la distribuzione si colloca al secondo posto con il 74%, mentre in coda si piazzano i servizi finanziari fermi al 43% e ultimi anche nella media mondiale.

I dati del Trust Barometer di Edelman mettono inoltre in evidenza la rinnovata fiducia degli italiani nei confronti dei vertici aziendali. I datori di lavoro guadagnano ben 14 punti in termini di fiducia rispetto allo scorso anno, gli amministratori delegati 5, gli accademici e i tecnici 4. Diminuisce la fiducia nei confronti delle persone comuni – definite nello studio “gente come te” – che perdono 6 punti percentuali e dei rappresentanti delle ong che ne perdono 4.

Particolarmente significativo il dato dei giornalisti che guadagnano 6 punti mentre, nel complesso, la fiducia nel giornalismo tradizionale è salita nell’ultimo anno un po’ di meno, del 2%.

I cittadini italiani appaiono, però, piuttosto smarriti sul metodo da utilizzare per distinguere le notizie vere da quelle false. In particolare sulla rete. Il 67% del campione ammette di non saperlo fare e il 65% ritiene difficile capire se una notizia provenga da un media autorevole o se si tratti, invece, di una fake news. E comunque il 54% degli intervistati ha ammesso di informarsi meno di una volta a settimana.

 

Classe 1991, calabrese. Ha conseguito un Master in giornalismo politico, economico e di informazione multimediale alla Business School del Sole24Ore. Impegnata in politica, ha ricoperto il ruolo di coordinatrice nazionale dei giovani CD. Collabora con diverse testate giornalistiche online occupandosi di politica e anche di musica. Da dicembre 2017 nell’Ufficio stampa di I-Com.

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