Sviluppo, tutte le agevolazioni per i settori fabbrica intelligente, agrifood e scienze della vita


Articolo
Silvia COMPAGNUCCI

La politica europea di coesione per il ciclo di programmazione 2014-2020 ha subordinato l’utilizzo delle risorse comunitarie in tema di ricerca e sviluppo alla definizione da parte delle autorità nazionali e regionali di una propria Smart Specialisation Strategy. Questa strategia ha come prerogativa quella di essere in grado di tradurre i risultati della ricerca in vantaggi competitivi per il Sistema Paese ed in maggior benessere per i cittadini.

In tale ambito si colloca il  decreto ministeriale 5 marzo 2018 che ha definito una nuova agevolazione in favore dei progetti di ricerca e sviluppo promossi nell’ambito delle aree tecnologiche fabbrica intelligente, agrifood e scienze della vita.

Si tratta di un’agevolazione che troverà attuazione secondo due diverse procedure. La prima sarà valutativa, a sportello, per i progetti con costi ammissibili compresi tra 800 mila e 5 milioni di euro (con la quale saranno assegnati 167 mln di euro). La seconda invece sarà valutativa negoziale, per quei progetti con costi ammissibili compresi tra 5 e 40 milioni di euro (con la quale saranno assegnati 395,7 mln di euro).

Quanto alle risorse destinate a tale intervento, esse ammontano a 562,7 milioni di euro, di cui 440,1 a valere sull’Asse I – PON “I&C” 2014-2020 FESR e 122,6 milioni a valere sul Fondo per la crescita sostenibile distribuite, dal punto di vista territoriale. 287,6 milioni di euro saranno destinati alle regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), 100 milioni di euro a quelle in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna) ed infine 175,1 milioni di euro per le restanti regioni.

Guardando invece ai tre settori applicativi, fabbrica intelligente e agrifood beneficeranno di 225,1 mln di euro ciascuno mentre le scienze della vita di 112,5 mln. I soggetti ammissibili sono le imprese di qualsiasi dimensione che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria (attività di cui all’art. 2195 del c.c., nn. 1, 3 e 5), e i centri di ricerca. Per i soli progetti congiunti (fino a tre, per la procedura a sportello e fino a cinque per quella negoziale), potranno usufruire dei finanziamenti anche gli organismi di ricerca. In ultimo per quanto riguarda i progetti del settore applicativo “Agrifood”, anche le imprese agricole che esercitano le attività di cui all’art. 2135 c.c. potranno essere beneficiarie.

Un nuovo impulso da parte del ministero dello Sviluppo economico accelera quindi sulla procedura, sebbene si attende ancora il decreto direttoriale con il quale si provvederà all’apertura dei termini per la presentazione delle domande ed alla definizione dei relativi modelli e dei criteri di valutazione dei progetti. È un intervento importante che si inquadra perfettamente in una serie di iniziative che, negli auspici, dovrebbero favorire l’ingresso dell’innovazione nelle nostre imprese accrescendone la competitività e con essa la competitività del sistema Paese.

Vicepresidente dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Tor Vergata nel 2006 ha partecipato, nel 2009, al master di II Livello in “Antitrust e Regolazione dei Mercati” presso la facoltà di Economia della medesima università conseguendo il relativo titolo nel 2010, anno in cui ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense.

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