Scuola, tornano le lezioni (con voto) di educazione civica. Ecco le novità


Articolo
Gaia Del Pup

L’educazione civica torna nelle scuole italiane. Dalla prima elementare fino all’ultimo anno di superiori Costituzione, istituzioni nazionali, europee e fondamenti di diritto saranno di nuovo oggetto di studio e approfondimenti nelle classi del nostro Paese. La materia sarà trasversale e non comporterà l’aggiunta di ore extra al curriculum scolastico ma sarà oggetto di valutazione in pagella. Il testo del provvedimento, approvato dalla Camera il 2 maggio e ora atteso dal voto del Senato, è composto da dodici articoli e disciplina i vari aspetti di questo nuovo, ma vecchio insegnamento nei minimi dettagli, dagli obiettivi alle tempistiche, dalle modalità di attuazione ai contenuti. Un progetto sostenuto in particolare dal deputato della Lega, membro della commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni di Montecitorio e segretario della commissione di Vigilanza sulla Rai Massimiliano Capitanio. Che ha commentato: “Questa è una proposta di legge che nasce dall’ascolto, dal confronto, dalla conoscenza diretta di quello che avviene dentro e fuori dalle nostre scuole. Se abbiamo deciso di mettere l’educazione civica tra le priorità della nostra agenda politica è perché le sollecitazioni ci arrivavano dai dirigenti scolastici, dagli insegnanti, dalle famiglie, dagli amministratori locali“.

LE MODALITA’ DI ATTUAZIONE

In base a quanto previsto dal disegno di legge, nelle scuole elementari, medie e superiori italiane si tornerà a studiare l’educazione civica con lo scopo di sviluppare e approfondire la conoscenza della struttura della società e dei suoi aspetti sociali, economici, giuridici, civici e ambientali. Anche per le scuole dell’infanzia ci sarà una novità: verranno introdotte iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile. L’insegnamento dell’educazione civica verrà inserito nel corso di studi, senza prevedere un aumento del monte ore e per un totale di almeno 33 all’anno. La materia dovrà quindi trovare spazio nell’ambito dell’orario prestabilito e gli istituti scolastici potranno avvalersi della loro quota di autonomia per modificare la distribuzione del tempo dedicato alla materia.

I DOCENTI COINVOLTI

Qualificata come materia trasversale, l’insegnamento dell’educazione civica sarà affidato in contitolarità agli insegnanti già in organico nelle varie scuole tra i quali sarà individuato un docente coordinatore. Negli istituti in cui siano presenti professori abilitati all’insegnamento di materie giuridiche ed economiche, saranno quest’ultimi a occuparsi delle lezioni. Le valutazioni agli studenti verranno date sulla proposta di voto del coordinatore in base alle osservazioni degli altri docenti coinvolti nell’insegnamento. Una questione di rilievo è l’espresso divieto, contenuto nel testo unificato, di incrementare l’organico del personale scolastico e, allo stesso tempo, di aumentare le ore di lezione.

I CONTENUTI

Nel testo unificato sono indicate le linee guida da seguire e gli obiettivi che l’introduzione dell’insegnamento si prefigge in riferimento a una serie di tematiche definite e indicate nel testo stesso. Le aree sui cui si concentrano le lezioni spaziano dallo studio della Costituzione e dei fondamenti del diritto – in particolare le norme in materia di lavoro – fino all’educazione alla salute e al benessere. Particolare attenzione è dedicata anche alla tutela del patrimonio ambientale, con un focus sull’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Nella vasta gamma di temi trattati troveranno spazio anche l’educazione stradale, alla legalità, alla salute e al benessere, al volontariato e alla cittadinanza attiva: il tema conduttore di tutte queste materie sarà il rispetto per le persone, gli animali e la natura. Infine non mancheranno lezioni sul rispetto e la valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni.

LO STUDIO DELLA COSTITUZIONE

La Costituzione è stata individuata come fondamento delle lezioni di educazione civica. Lo studio della Carta costituzionale viene introdotto a partire dalla scuola dell’infanzia per formare gli studenti conformemente ai valori di responsabilità, legalità, partecipazione e solidarietà ed è previsto per ogni percorso di istruzione e formazione. Il testo inoltre prevede che una parte delle lezioni sia dedicata agli Statuti delle regioni, sia ad autonomia ordinaria che speciale, per promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale.

L’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA DIGITALE

Un intero articolo del testo è dedicato all’educazione alla cittadinanza digitale. Sono previsti insegnamenti calibrati in relazione all’età degli studenti e vengono individuate le conoscenze digitali e le abilità da conseguire. Tra queste ricoprono un ruolo centrale la capacità di analizzare le fonti di informazione e valutarne l’affidabilità e la credibilità. Ma anche l’interazione attraverso i mezzi di comunicazione appropriati al contesto, la partecipazione al dibattito pubblico attraverso i servizi digitali, la gestione delle identità digitali e le politiche sulla privacy applicate all’uso dei dati personali. L’offerta formativa in materia di cittadinanza digitale ha l’obiettivo di educare e formare utenti consapevoli, in grado di beneficiare dei vantaggi derivanti dall’uso della rete, senza incorrere in rischi e pericoli nascosti negli ambienti digitali.

Public Affairs e Comunicazione dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nata a Venezia nel 1986, lavora come istruttrice di vela durante gli anni del liceo e dell’università. Si laurea in giurisprudenza all’Università di Bologna con una tesi in diritto della navigazione.

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