Immuni, criticità e potenzialità dell’app più discussa d’Italia


Articolo
Domenico Salerno
Immuni
Credit: Pixabay/Pexels

Il primo giugno 2020 è stata finalmente lanciata l’app Immuni, ovvero il sistema di contact tracing voluto dal governo italiano per contrastare la diffusione del Covid-19. L’applicazione, sviluppata dalla software house milanese Bending Spoons, è stata al centro di numerose polemiche per via delle questioni relative alla privacy che i sistemi di tracciamento della mobilità degli individui portano con sé. Per rispondere in modo adeguato alle critiche pervenute sia da esponenti politici che da esperti del settore, gli sviluppatori hanno deciso di utilizzare un sistema decentralizzato in cui ogni smartphone su cui è attiva l’app genera un codice anonimo scambiato via Bluetooth con gli altri utenti (ne abbiamo parlato in un nostro precedente articolo).

Nonostante l’applicazione sia disponibile sugli store dei principali produttori di telefoni cellulari, permangono numerose limitazioni che rendono impossibile per buona parte della popolazione installare Immuni sul proprio dispositivo. Per quanto riguarda Apple, ad esempio, l’app è disponibile solo per i dispositivi che supportano l’ultima versione del sistema operativo mobile dell’azienda di Cupertino, ovvero iOS 13.5. Chi non dispone di un modello che supporta questa versione del sistema o chi non volesse aggiornare il software per evitare di rallentare lo smartphone è automaticamente escluso dal sistema di contact tracing.

I sistemi di contact tracing risultano efficaci solo se riescono a tenere traccia degli spostamenti del maggior numero possibile di persone. Secondo un sondaggio di EMG Acqua per Public Affairs Advisors di Giovanni Galgano, solo il 44% degli italiani sarebbe disposto a installare e utilizzare Immuni. In pratica tra i soggetti che non possono scaricare l’applicazione e quelli che non sono disposti a farlo, milioni di italiani rimarrebbero estranei al sistema rendendo l’applicazione di fatto inutile.

Nonostante questi problemi, la sperimentazione dell’applicazione Immuni partirà l’8 giugno in Liguria, Abruzzo, Marche e Puglia. Se in questa prima fase non dovessero essere registrate altre problematiche rilevanti, una settimana dopo il sistema sarà attivato sull’intero territorio nazionale.

Direttore Area Digitale dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nato ad Avellino nel 1990. Ha conseguito una laurea triennale in “Economia e gestione delle aziende e dei servizi sanitari” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e successivamente una laurea magistrale in “International Management” presso la LUISS Guido Carli. Al termine del percorso accademico ha frequentato un master in “Export Management & International Business” presso la business school del Sole 24 Ore.

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