La povertà energetica è una condizione nella quale i cittadini non riescono ad accedere ai servizi energetici essenziali domestici. Tra i driver di questo fenomeno troviamo il reddito insufficiente, gli elevati costi energetici ma anche un basso efficientamento energetico degli edifici. Dai dati Eurostat emerge che in Italia tale situazione è ancora diffusa e, anche se negli ultimi quindici anni è diminuita significativamente, tra il 2022 e il 2023 si è prospettata una tendenza nuovamente in crescita.

In linea con la direttiva europea 2023/1791/UE, ovvero la “Energy Efficiency Directive” che obbliga gli Stati membri a combattere la problematica, spicca il progetto REHOUSE finanziato tramite Horizon Europe. Nel contesto italiano, l’intervento mira all’efficientamento energetico degli edifici attraverso pacchetti di ristrutturazione tecnologici e sostenibili e ha luogo in una realtà marginale caratterizzata da scarso isolamento termico e elevati costi energetici.

LA ENERGY EFFICIENCY DIRECTIVE E LE NUOVE DISPOSIZIONI IN TEMA DI POVERTÀ ENERGETICA

La nuova direttiva europea “Energy Efficiency Directive” è entrata in vigore a fine 2023 e aggiorna gli obiettivi già programmati nell’ambito dell’efficienza energetica. Tra le novità, c’è l’obbligo per gli Stati membri di considerare come priorità la tutela dei consumatori svantaggiati in un’ottica di efficientamento energetico degli edifici che vada di pari passo con la lotta alla povertà energetica. Nella direttiva viene introdotta una nuova definizione di povertà energetica, ovvero “l’impossibilità per una famiglia di accedere a servizi energetici essenziali che forniscono livelli basilari e standard dignitosi di vita e salute, compresa un’erogazione adeguata di riscaldamento, acqua calda, raffrescamento, illuminazione ed energia per alimentare gli apparecchi, nel rispettivo contesto nazionale, della politica sociale esistente a livello nazionale e delle altre politiche nazionali pertinenti, a causa di una combinazione di fattori, tra cui almeno l’inaccessibilità economica, un reddito disponibile insufficiente, spese elevate per l’energia e la scarsa efficienza energetica delle abitazioni” (Direttiva 2023/1791/UE).

La povertà energetica diventa esplicitamente anche un parametro di riferimento che gli Stati membri devono considerare nell’attuazione del principio dell’energy efficiency first. Il sostegno alle persone in condizione di povertà energetica nella transizione diventa un obbligo per le nazioni UE che sono tenute a provvedere “affinché le misure politiche attuate in applicazione del presente articolo non abbiano effetti negativi su tali individui. Ove applicabile gli Stati membri fanno il miglior uso possibile dei fondi, compresi i finanziamenti pubblici, gli strumenti di finanziamento istituiti a livello dell’Unione e i proventi realizzati con le quote di emissioni…, al fine di eliminare gli effetti negativi e garantire una transizione energetica giusta e inclusiva” (Direttiva 2023/1791/UE).

La nuova revisione del PNIEC avvenuta nel 2024 pone attenzione sul fenomeno della povertà energetica, classificandolo come complesso e influenzato da diversi fattori quali: reddito insufficiente, spese elevate per l’energia e scarsa efficienza energetica delle abitazioni e/o degli impianti. Nel piano vengono anche elaborati i microdati provenienti dalla survey EU-Silc, dai quali emerge che 2,6 milioni di famiglie italiane non sono in grado di riscaldare adeguatamente la propria abitazione e si ipotizza che, tramite le misure a contrasto che verranno dispiegate, al 2030 questo numero scenderà a 2,4 milioni.

Possiamo analizzare la situazione italiana tramite gli indicatori forniti da ISTAT e EUROSTAT per la povertà energetica. Per quanto riguarda la percentuale di popolazione non in grado di riscaldare adeguatamente la propria abitazione, si nota che dal 2012 al 2021 c’è stata una netta riduzione a livello nazionale dove si è passati dal 21,3% all’8,1%. Anche se nel 2022 e nel 2023 l’Italia ha fatto meglio della media comunitaria, si evidenzia una dinamica crescente sulla quale sarà necessario intervenire prontamente per non vanificare i risultati raggiunti negli anni.

Fonte: elaborazione I-Com su dati EUROSTAT

IL PROGETTO REHOUSE

Il progetto Renovation packagEs for HOlistic improvement of EU’s bUildingS Efficiency, maximizing RES generation and cost-effectiveness (REHOUSE) viene cofinanziato dal programma di ricerca e innovazione Horizon Europe della Commissione Europea. Lo scopo è aumentare la produttività del processo di ristrutturazione, migliorare la soddisfazione e il comfort degli abitanti e avanzare nell’efficientamento energetico degli edifici e degli impianti. Gli obiettivi verranno raggiunti tramite l’utilizzo di otto pacchetti di ristrutturazione che verranno implementati in siti dimostrativi (demo site). Alla fine del progetto i pacchetti dovrebbero avere un livello di maturità tecnologica che gli permetta di essere pronti ad entrare nel mercato. Gli otto pacchetti sono:

• le pompe di calore multisorgente
• l’involucro edilizio adattabile/dinamico
• lo SmartWall
• il Kit di Ristrutturazione Centralizzato e Olistico per Riscaldamento e Raffrescamento
• la Facciata multifunzionale con isolamento bio-based e BIPV
• il PanoRen
• l’isolamento termico in cellulosa attivata
• il Sistema di finestre intelligenti

Il progetto ha avuto inizio nel 2022 e terminerà nel 2026. Le nazioni che ospitano i demo-site sono Grecia, Italia, Francia e Ungheria e i fondi messi a disposizione sono pari a 10 milioni di euro. In Italia il sito di interesse è un’area marginale di Margherita di Savoia (BAT) in Puglia. La zona è caratterizzata da degrado edilizio e vulnerabilità sociale. L’edificio interessato è un complesso di case popolari che per la sua costituzione si caratterizza da scarso isolamento termico e che non dispone di impianti di raffrescamento o di produzione di energia rinnovabile in loco. L’intervento prevede l’utilizzo di due pacchetti di ristrutturazione: il Kit di Ristrutturazione Centralizzato per Riscaldamento e Raffrescamento che si struttura attorno ad una pompa di calore aria-acqua reversibile alimentata da pannelli solari e collegata al sistema di accumulo di energia termica PCM (Phase Change Material) stratificato; il sistema di facciata multiuso con pannello isolante in canapa e pannelli solari verticali.

I principali aspetti del kit di ristrutturazione centralizzato sono:

• l’elevato utilizzo di materiali e componenti riciclati e/o di origine biologica;
• componenti di ristrutturazione convenienti che consentano l’integrazione di FER in loco;
• la gestione intelligente dei trasferimenti energetici per prestazioni edilizie più efficienti.

Dall’altro lato, il sistema di facciata multiuso sarà composto dai seguenti elementi:

• una struttura portante modulare progettata per l’ancoraggio all’edificio esistente e per il supporto dei pannelli;
• il pannello prefabbricato fonoassorbente costituito da materiale in canapa e adatto al rivestimento tramite più tipologie di finiture che hanno funzione di isolante termico, produzione di energia primaria e sostegno per vegetazione verticale in facciata.

Gli obiettivi del progetto nella demo-site italiana sono l’isolamento termico dell’involucro edilizio grazie alla facciata multifunzionale con isolamento bio-based e BIPV, ma anche migliorare l’efficienza energetica tramite il Kit di Ristrutturazione Centralizzato con pompa di calore, stoccaggio PCM e distribuzione energetica intelligente.

La principale sfida del piano sarà raggiungere un buon grado di replicabilità, in modo che il progetto possa essere portato in altre realtà italiane colpite maggiormente da povertà energetica.

CONCLUSIONI

La lotta alla povertà energetica in Italia è una sfida che richiede interventi mirati e un approccio integrato tra politiche europee e iniziative locali. La tendenza crescente di famiglie in difficoltà tra il 2022 e il 2023, nonostante i progressi degli anni precedenti, sottolinea l’importanza di interventi mirati per non vanificare i risultati raggiunti.

Il progetto REHOUSE, finanziato nell’ambito del programma Horizon Europe, punta al raggiungimento congiunto di obiettivi inerenti alla sostenibilità ambientale, all’inclusione sociale e all’innovazione. L’iniziativa in Italia ha luogo in Puglia dove soluzioni avanzate e innovative vengono implementate per risolvere le problematiche di un contesto caratterizzato da un alto livello di povertà energetica. Il progetto italiano ha come fine il raggiungimento di due scopi specifici: l’isolamento termico dell’involucro edilizio grazie alla la facciata multifunzionale con isolamento bio-based e BIPV e l’efficientamento energetico tramite il Kit di Ristrutturazione Centralizzato con pompa di calore, stoccaggio PCM e distribuzione energetica intelligente.

L’obiettivo ultimo è quello di migliorare le condizioni abitative dei cittadini, non solo tramite interventi innovativi, ma anche tramite la presa di coscienza dei cittadini sulle possibilità offerte dalla transizione energetica. Garantire una transizione inclusiva significa favorire una maggiore equità sociale e rendere la sostenibilità un mezzo per ridurre la povertà energetica.