L’Unione europea è sempre più impegnata nell’aumentare la sua competitività. Per raggiungere questo obiettivo dovrà concentrarsi sui target già delineati dal Rapporto Draghi: innovazione, decarbonizzazione, sicurezza energetica e stabilità dei prezzi dell’energia. In risposta a quest’ultimo punto, a fine febbraio 2025, l’UE ha introdotto il “Piano d’azione per un’energia a prezzi accessibili” (Affordable Energy Action Plan). Il Piano si pone il molteplice scopo di contenere i prezzi dell’energia, completare l’Unione dell’energia, attrarre investimenti e preparare l’Unione in caso di future crisi energetiche.
Il Piano allevierà i costi energetici per i cittadini e le imprese con un risparmio stimato di 45 miliardi di euro nel 2025, che aumenterà progressivamente raggiungendo 260 miliardi di euro annui nel 2040. Per i consumatori ci sarà un beneficio immediato legato ai costi energetici, tramite l’abbassamento delle tasse nazionali sull’elettricità o la maggior facilità con la quale si potrà cambiare fornitore. In quest’ambito, saranno anche previste soluzioni di efficienza energetica e una più rapida introduzione delle rinnovabili. Dall’altro lato, completare l’Unione dell’energia consentirà di proteggere le aziende dalla volatilità dei prezzi, tramite mercati più integrati.

LE AZIONI CONCRETE PER ABBASSARE I COSTI DELL’ENERGIA

1. Ridurre il costo legato alle bollette dell’energia

Le componenti che formano il costo della bolletta sono gli oneri di rete e di sistema, la tassazione e i costi di approvvigionamento. Per ridurre gli oneri di rete, la Commissione europea ha proposto: una nuova metodologia di tariffazione nella quale le tariffe debbano premiare l’uso flessibile dell’energia, ad esempio spostando i consumi in fasce orarie più convenienti o in aree dove si trovano fonti di energia più economiche. Allo stesso tempo, verrà garantita efficienza degli investimenti e l’equità per tutti gli utenti.
La Commissione emanerà degli orientamenti volti a indirizzare gli Stati membri nell’utilizzo del bilancio pubblico per ridurre gli oneri di rete in modo da coprire i costi aggiuntivi per accelerare la decarbonizzazione e per l’integrazione del mercato. Infine, saranno varate delle linee guida per la pianificazione ex ante degli investimenti nella rete elettrica, così da mantenere costi accessibili per i consumatori.
La maggior flessibilità attesa permetterà di contenere i picchi di domanda, riducendo i costi di sistema. In definitiva, evitando che i costi di gestione aumentino tramite una maggior flessibilità, gli oneri in bolletta saranno ridotti.
Per quanto riguarda la tassazione, sarà fondamentale allineare la tassazione agli obiettivi UE in materia di clima ed energia, ovvero promuovere le energie pulite ed eliminare le riduzioni fiscali che ancora oggi incoraggiano l’uso di combustibili fossili.
In quest’ambito, gli Stati membri possono ridurre le imposte nelle bollette energetiche delle imprese fino alle aliquote minime di accisa. Inoltre, è possibile applicare l’aliquota IVA ridotta pari al 5%, l’eliminazione dei prelievi non connessi all’energia e il trasferimento a bilancio generale dei prelievi riguardanti politiche energetiche. Tutte le azioni elencate potrebbero ridurre in modo immediato il costo della bolletta sia per le famiglie che per le imprese, ma anche incentivare l’utilizzo delle rinnovabili.
Infine, la Commissione agirà anche dal lato dei costi di approvvigionamento. Tramite un pacchetto sull’energia dei cittadini la loro partecipazione alla transizione sarà rafforzata, in particolare tramite due azioni: le barriere che i consumatori riscontrano nel cambiare fornitore o tipo di contratto devono essere eliminate, così da garantire un maggior risparmio. Inoltre, dovranno essere adottate misure volte a ridurre la povertà energetica, ad esempio tramite l’efficientamento energetico o tramite le comunità energetiche. Dall’attuazione di misure volte a perseguire queste strategie, è atteso un risparmio annuo per le famiglie compreso tra i 150 e i 200 euro in caso di un cambio vantaggioso di fornitore. Il risparmio sale a 500-1100 euro annui in caso di partecipazione a una comunità energetica.

2. Ridimensionare i costi per l’approvvigionamento di energia elettrica

L’instabilità dei prezzi del gas e il loro aumento impattano sul costo dell’energia elettrica, per questo è fondamentale ricorrere maggiormente ad accordi di compravendita di energia elettrica (PPA-Power Purchase Agreements) e a contratti di lungo termine tra produttori e imprese industriali. In questo modo sarà possibile ottenere prezzi più stabili per le imprese, ma anche facilitare gli investimenti nelle rinnovabili, dal momento che i produttori avranno un prezzo garantito per l’energia. Infine, l’energia pulita sarà più accessibile per le industrie, riducendone l’impatto ambientale. La Commissione si impegnerà particolarmente nel dissociare le bollette energetiche dalla volatilità dei prezzi promuovendo contratti di lungo periodo di fornitura.
La diffusione delle rinnovabili è ostacolata dai lunghi tempi di realizzazione dei nuovi progetti. Le procedure di autorizzazione devono quindi essere accelerate e gli Stati membri devono agire attuando rapidamente il quadro legislativo per l’autorizzazione dei progetti di energia pulita. Tramite l’attuazione della legislazione UE sarà possibile ridurre la durata delle procedure di autorizzazione dei progetti a meno di sei mesi per i progetti più semplici (nelle zone di accelerazione per le energie rinnovabili), mentre i progetti complessi richiederanno dai due ai tre anni.
L’interconnessione tra le zone con un grande potenziale di produzione di energia pulita e le regioni dove la domanda è più elevata permette di rendere i prezzi dell’energia più accessibili la mitigazione delle disparità di prezzo tra regioni. L’UE si impegnerà a fornire finanziamenti per completare gli interconnettori dell’Unione dell’energia perseguendo la riduzione dei prezzi, ma anche una maggiore sicurezza energetica lo sviluppo delle tecnologie pulite.
Gli squilibri tra domanda e offerta devono essere gestiti tramite lo stoccaggio e la gestione della domanda, garantendo una maggior flessibilità di sistema. Questo contribuirà a ridurre i picchi di prezzo e il verificarsi di prezzi negativi, tramite dinamiche di prezzo più stabili. Le misure previste per l’integrazione del mercato possono ridurre in media i prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica del 40%, mentre i costi per i consumatori possono ridursi del 12-42%.

3. Migliorare il funzionamento del mercato del gas

Il mercato del gas è essenziale per la competitività industriale europea, tuttavia ad oggi nell’UE i prezzi del gas all’ingrosso sono nettamente superiori ai livelli pre-crisi ed anche maggiori rispetto a quelli negli USA. La Commissione ha incaricato un’apposita task force che dovrà esaminare questo mercato e intervenire per ostacolare pratiche commerciali che potrebbero falsare i prezzi, in questo modo garantendo il corretto funzionamento dei mercati del gas. Dall’altro lato, sarà importante sfruttare il potere d’acquisto dell’UE, aggregando la domanda per ottenere condizioni contrattuali più favorevoli.

4. Efficienza energetica e risparmio energetico

L’efficientamento energetico contribuisce non solo ad una maggior sostenibilità, ma anche a ridurre i prezzi dell’energia in bolletta. Tramite la coalizione europea per il finanziamento dell’efficienza energetica sarà possibile incentivare soluzioni di efficientamento per le imprese e migliorare l’accesso ai capitali. Tuttavia, i prodotti non conformi sotto il profilo dell’efficienza, importati da paesi terzi possono pregiudicare i benefici sul costo in bolletta. Per questo, la vigilanza del mercato da parte degli Stati membri dovrebbe essere rafforzata. Inoltre, le norme UE sull’etichettatura energetica e progettazione ecocompatibile sarà aggiornata dalla Commissione e gli Stati membri saranno indirizzati all’incentivazione dei consumatori nell’adozione di elettrodomestici con un alto profilo di efficienza energetica.

L’UNIONE DELL’ENERGIA

Per completare l’Unione dell’energia, l’UE si impegna ad aumentare l’efficienza del settore energetico con l’elettrificazione del sistema e l’espansione delle fonti di generazione. Questi due elementi saranno fondamentali anche per decarbonizzare l’industria, il settore dei trasporti, il riscaldamento e raffrescamento, e contribuiranno ad incentivare la produzione interna di energia pulita. In questo contesto, si introduce il nuovo Piano per l’elettrificazione e la strategia in materia di riscaldamento e raffreddamento.
Sul piano digitale, la Commissione punterà a diffondere l’uso dell’IA per l’ottimizzazione della rete elettrica, l’efficientamento energetico degli edifici e la flessibilità della domanda. Mentre il Piano strategico europeo per le tecnologie energetiche ridurrà la frammentazione della ricerca in ambito energia pulita e elettrificazione. La Commissione si occuperà di coordinare gli Stati membri prevedendo anche un paternariato pubblico-privato per la commercializzazione.
La Commissione avrà anche il compito di mobilitare capitali sia pubblici che privati tramite la riduzione dei rischi di progetto fornendo strumenti di garanzia.
Entro il 2026, verrà pubblicato un Libro bianco sull’integrazione del mercato elettrico e sarà proposta una revisione del regolamento sulla governance per rafforzare la pianificazione strategica. Inoltre, verrà creata una task force per rafforzare la governance e il coordinamento del sistema energetico.

ATTRARRE INVESTIMENTI

Il clima di incertezza ostacola gli investimenti in energie pulite, rendendo necessaria una maggior coordinazione tra governi, produttori e industrie per creare un ambite competitivo e stabile.
Tramite la stabilità della domanda e la presenza di economie di scala, i produttori di energia pulita possono ridurre sia i rischi che i costi di produzione. Questi fattori incrementerebbero gli investimenti nella manifattura europea e potrebbero comportare prezzi più bassi per i progetti riguardanti le rinnovabili. Dall’altro lato, il settore dell’industria necessità di più sicurezza per l’approvvigionamento, ovvero stabilità nei prezzi in modo da effettuare una pianificazione più efficiente. L’UE e i governi nazionali devono intervenire in modo da agevolare gli investimenti fornire quadri normativi stabili. Gli impegni delle parti in gioco dovrebbero quindi sostanziarsi in un contratto tripartito per l’energia a prezzi accessibili in modo da rendere più sicuro l’approvvigionamento, avvantaggiando tutti i soggetti coinvolti.

PREPARAZIONE E SICUREZZA ENERGETICA IN PERIODI DI CRISI

Garantire la sicurezza della fornitura energetica è un obiettivo primario per evitare future impennate dei prezzi nell’UE. La Commissione presenterà una proposta per revisionare l’attuale quadro normativo in materia con lo scopo di migliorare la fornitura energetica ma anche aumentare la preparazione rispetto a eventuali periodi di crisi.
Per evitare picchi dei prezzi durante i periodi di crisi, la Commissione punta su regimi per ridurre i picchi di domanda con incentivi per i consumatori, in particolare con misure volte a ridurre la domanda nelle fasce orarie di punta.
L’accesso transfrontaliero all’energia a basso costo deve aumentare tramite la collaborazione con i gestori dei sistemi di trasmissione e le autorità nazionali di regolazione per aumenti temporanei delle capacità transfrontaliere disponibili, evitando così limitazioni del flusso di energia elettrica in determinate situazioni di crisi.

CONCLUSIONE

Il Piano d’azione per un’energia a prezzi accessibili introdotto dall’UE punta a ridurre i costi per famiglie e imprese, al contempo promuovendo le rinnovabili e rafforzando la sicurezza energetica. Inoltre, propone misure volte ad attrare investimenti, al miglioramento del mercato del gas e all’efficienza energetica. Le azioni in programma dovrebbero rendere l’energia più accessibile per cittadini e imprese e incrementare la competitività dell’Unione.
La maggior integrazione dei mercati e un quadro normativo stabile contribuiranno non solo a completare l’Unione dell’energia ma anche a attrarre più investimenti nelle rinnovabili. Dall’altro lato, l’UE sarà preparata per eventuali crisi energetiche tramite strategie di gestione della domanda e una maggiore cooperazione tra Stati membri, evitando così un’eccessiva volatilità nei prezzi.
Il Piano comporterà benefici immediati per consumatori e imprese tramite l’attuazione delle misure previste. Le energie rinnovabili verranno diffuse ulteriormente, grazie anche all’accelerazione nelle autorizzazioni per i nuovi progetti, mentre il rafforzamento dell’infrastruttura energetica ridurrà la dipendenza dell’UE dei Paesi terzi, garantendo anche prezzi più accessibili per l’energia.

Fonti:
Commissione Europea, Comunicazione della commissione al parlamento europeo, al consiglio, al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni, Piano d’azione per un’energia a prezzi accessibili, 26/02/2025