Guardare al futuro generando efficienza energetica

In occasione del Verona Efficiency Summit, l’appuntamento internazionale sull’efficienza energetica, tenutosi all’inizio del mese, che mira a sviluppare proposte concrete di policy per il settore, il Direttore Esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, Maria van der Hoeven, ha presentato il nuovo Energy Efficiency Market Report, giunto alla sua seconda edizione. Significative le sue parole: “L’efficienza energetica detiene non solo le potenzialità più elevate dal punto di vista ambientale, ma anche quelle più spiccate dal punto di vista economico”. E continua: “L’efficienza nell’uso finale di energia presenta spesso costi marginali negativi e risulta quasi sempre più conveniente dello sviluppo di nuove forniture alternative di energia”. Insomma, anche l’efficienza energetica può essere generata, al pari di petrolio, gas e altri combustibili, e proprio come queste è il risultato di investimenti effettuati nel tempo.

Il nuovo rapporto evidenzia, a tal proposito, che gli investimenti effettuati, nel corso degli ultimi quattro decenni, in 11 Paesi membri dell’IEA*[1] hanno permesso di risparmiare, nel solo 2011, 1.337 Mtep. Un valore, questo, che risulta superiore al consumo finale di qualunque altra fonte energetica (circa l’11% in più rispetto al petrolio e ben più del doppio di gas, elettricità e carbone). Non solo: il risparmio ottenuto nel 2011 in questi 11 Paesi è risultato superiore al consumo finale complessivo di energia dell’Unione Europea e dell’Asia (Cina esclusa), e solo di poco inferiore al consumo registrato in Cina e negli Stati Uniti. Un simile risparmio è quantificabile, secondo le stime IEA, in un valore economico di 743 miliardi di dollari.

Il rapporto sottolinea, inoltre, il grande potenziale per l’efficienza energetica nelle economie emergenti al di fuori dell’OCSE, dove la domanda di trasporto cresce e ci si aspetta possa quasi raddoppiare nel 2020 rispetto alla domanda registrata nel 2011. In questo senso, ruolo fondamentale giocano i veicoli ad elevata efficienza e le infrastrutture di trasporto, che la IEA stima possano tradursi in una riduzione dei costi di carburante fino a 190 miliardi di dollari entro il 2020.

Inoltre – rileva l’Agenzia – anche il mercato finanziario si è molto aperto agli investimenti in efficienza energetica, trasformandosi da un mercato di nicchia in un segmento ormai maturo. La IEA stima un valore del mercato finanziario che sta dietro gli interventi di efficienza energetica dell’ordine di 120 miliardi di dollari all’anno. Il mercato è ormai costellato di strumenti innovativi, con l’impiego sempre più diffuso di obbligazioni verdi, contratti di rendimento energetico, obbligazioni per l’energia pulita e programmi di finanziamento in bolletta, con un particolare ruolo giocato da entità specializzate quali le ESCo, che al di fuori degli Stati Uniti hanno preso piede particolarmente in Cina, dove coprono ormai un mercato del valore di oltre 12 miliardi di dollari.

 


[1] Australia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti.

Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata all’Università Commerciale L. Bocconi in Economia, con una tesi sperimentale sull’innovazione e le determinanti della sopravvivenza delle imprese nel settore delle telecomunicazioni.

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