Infrastrutture, Hyperloop arriva in Italia. Ma siamo pronti per i treni superveloci?


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Domenico Salerno
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Credit: Okras

Le infrastrutture di trasporto sono da sempre un tema estremamente delicato in Italia. Il mondo della politica si divide tra chi si erge a difensore dell’ambiente e osteggia la costruzione delle grandi opere e chi vede dall’altra parte nella realizzazione di nuove arterie di trasporto un volano fondamentale per incentivare la ripresa dell’economia italiana (qui la nostra intervista ad Alberto Brambilla e Stefano Cianciotta, autori del libro dal titolo “I no che fanno la decrescita“, edito da Guerini Associati).

Nei giorni scorsi sembra essersi aperto un nuovo capitolo di questa storia infinita. E’ stata presentata a Roma Hyperloop Italia, la filiale italiana dell’omonima multinazionale statunitense attiva nella sperimentazione di treni super veloci. Le locomotive realizzate dall’azienda americana dovrebbero essere in grado di raggiungere i 1200 chilometri orari, con un assorbimento minimo di energia. Un risultato raggiunto grazie a una tecnologia chiamata vactrain, che prevede di far viaggiare i treni a levitazione magnetica in particolari gallerie sottovuoto che riducono al minimo l’attrito. L’infrastruttura che costituisce il sistema sviluppato da Hyperloop dovrebbe essere formata da un doppio tunnel sopraelevato in cui viaggeranno questi vagoni speciali. L’interno del traforo verrà tenuto a bassa pressione per minimizzare l’attrito dell’aria mentre le capsule si muoveranno su un cuscino d’aria immessa attraverso numerose aperture poste alla sua base, così da ridurre ulteriormente l’attrito.

Numerose sperimentazioni di questo sistema sono già state effettuate dall’azienda americana negli Stati Uniti. Nel 2016 è stato realizzato nel deserto del Nevada il primo prototipo di vactrain funzionante mentre l’11 maggio dello stesso anno, nel corso di un test, un vettore ha raggiunto la velocità di 186 chilometri all’ora in appena due secondi di accelerazione.

L’esordio sul mercato di quelli che ormai vengono chiamati “super treni” dovrebbe avvenire quest’anno nel corso dell’Expo 2020 di Dubai. Gli Emirati Arabi saranno quindi il primo Paese al mondo a poter contare su questo avanzato sistema di trasporti. Secondo quanto diffuso da Hyperloop, sarà possibile viaggiare tra Dubai e Abu Dhabi (che distano circa 140 chilometri) in soli dodici minuti. Il treno comunque non si limiterà solo a collegare le due principali città degli Emirati Arabi, ma dovrebbe collegare Dubai con Doha in 23 minuti e con Riyadh in 48.

La filiale italiana di Hyperloop nasce grazie all’impegno personale di Bibop Gresta, uno dei fondatori della casa madre, che vede un enorme potenziale per questa tecnologia nel nostro Paese. Al momento sappiamo che le regioni interessate dagli studi di fattibilità del progetto saranno sei: Puglia, Basilicata, Sicilia, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. La neonata Hyperloop Italia​ sarà presente a Roma con una sede istituzionale e a Milano con una operativa.

Direttore Area Digitale dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nato ad Avellino nel 1990. Ha conseguito una laurea triennale in “Economia e gestione delle aziende e dei servizi sanitari” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e successivamente una laurea magistrale in “International Management” presso la LUISS Guido Carli. Al termine del percorso accademico ha frequentato un master in “Export Management & International Business” presso la business school del Sole 24 Ore.

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