L’intelligenza artificiale e il livello di consapevolezza delle imprese italiane


Articolo
Maria Rosaria Della Porta

L’intelligenza artificiale è un imperativo imprescindibile per lo sviluppo e la competitività delle imprese italiane ma diverse studi mettono in luce come sia necessario aumentare il livello di consapevolezza e di adozione delle soluzioni e tecnologie IA all’interno delle nostre organizzazioni.

Dalla ricerca “La realtà dell’Intelligenza Artificiale” condotta da SAP Italia in collaborazione con The European House – Ambrosetti emerge come il 77% dei Ceo di oltre 550 grandi aziende o multinazionali operanti in Italia ritenga l’intelligenza artificiale un fattore importante o molto importante per il proprio business. Tuttavia, il 51,2% dei manager ritiene che all’interno della propria azienda non ci sia ancora sufficiente consapevolezza su cosa sia concretamente l’intelligenza artificiale.

Nonostante non si conoscano ancora in maniera approfondita le possibili applicazioni di questa tecnologia ai fini dell’ottimizzazione dei processi di business, i vertici aziendali sembrano avere molto interesse verso le possibili applicazioni IA. Quasi la metà dei manager che hanno partecipato alla ricerca (48,8%) dichiara che la propria organizzazione sta sviluppando soluzioni interne, il 23% pensa di affidarsi a partner esterni, mentre solo l’11,6% del campione afferma di non essere interessato a investire in questa tecnologia nel prossimo triennio. In particolare, gli investimenti saranno orientati prevalentemente allo sviluppo di nuovi servizi e prodotti (40%) e al raggiungimento di una maggiore efficienza produttiva (36,4%).

Per quanto riguarda gli ambiti di implementazione, l’attenzione si concentra in via prioritaria sulle aree di magazzino e logistica (62,5%) e sui servizi post-vendita e assistenza clienti (60%). Mentre permane scetticismo sull’applicazione dell’AI nelle aree di amministrazione, finanza e controllo (33,3%), strategia (26,8%) e risorse umane (14,3%).

La stessa fotografia emerge anche dalla ricerca “Indagine sul livello di adozione e di utilizzo dell’intelligenza artificiale in Italia” condotta dall’Osservatorio Italiano sull’Artificial Intelligence Marketing e promossa dall’Executive Master IULM in Data Management & Business Analytics: lo studio sottolinea come la scarsità di consapevolezza e di informazione sull’intelligenza artificiale e i suoi possibili utilizzi caratterizzi pure i responsabili o addetti ad attività di marketing e comunicazione delle aziende italiane.

Soltanto il 52% degli esperti di questo settore conosce il significato più preciso dell’espressione “intelligenza artificiale”, e cioè di simulazione di funzioni tipiche della mente umana da parte di un computer. La parte restante, invece, collega questo termine a concetti più vaghi o esemplificativi come robot, chatbot e big data.

Questa insufficiente comprensione costituisce inevitabilmente una barriera all’adozione di tecnologie IA da parte delle imprese e preclude la possibilità di fruire dei vantaggi delle nuove tecnologie: l’86% delle aziende indica la mancanza di risorse e di know-how come i principali motivi del mancato utilizzo di soluzioni di intelligenza artificiale.

Positivo comunque che il 93% dei partecipanti all’indagine dichiari  di voler aumentare le proprie conoscenze e competenze in materia: secondo la metà delle aziende è necessario investire nella formazione di figure professionali specifiche per avviare iniziative nel campo.

Infine, oltre l’80% delle aziende che stanno adottando soluzioni IA nell’ambito del marketing dichiara di voler aumentare gli investimenti nei prossimi 12 mesi.

La strada da percorrere, dunque, è ancora lunga ma la volontà da parte delle imprese sembra esserci.

Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Economia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con una tesi in Finanza Aziendale Internazionale. Successivamente ha conseguito un master di II livello in “Concorrenza, economia della regolamentazione e della valutazione”, presso la medesima università.

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